Auguri e allarmi

La guerra condotta dalla Russia contro l'Ucraina non conosce pietà e pure in questi giorni di festa non ha ammesso tregua. Il 29 dicembre scorso l'attacco aereo condotto su diverse città è stato il più feroce dall'inizio dell'invasione e i giorni seguenti hanno continuato a registrare aggressioni a danno dei civili. L'inizio del 2024 è senza illusioni, mentre l'Europa resta a guardare.

Victoria Amelina, una luce sempre accesa

La scrittrice e poetessa ucraina Amelina, vincitrice del premio letterario Joseph Conrad per le sue opere in prosa, finalista del Premio dell'Unione europea per la letteratura, è morta il 3 luglio scorso a seguito del bombardamento di Kramatorsk. Ma la sua voce continua ad essere ascoltata.

Victoria Amelina

Lo stesso dolore, di nuovo

Vedere la guerra scoppiata in Israele dal punto di vista degli ebrei ucraini è come essere paralizzati dentro un déjà-vu. "Che siano residenti in Israele di lunga data o i profughi arrivati l’anno scorso, è la seconda stagione dello stesso serial, stessa regia con nuovi attori, dove le tinte sono ancora più forti e i crimini ancora più efferati del primo".

“Api grigie” e il senso di attesa di Andrei Kurkov

Lo scrittore ucraino è in Italia per promuovere il suo ultimo libro, ambientato in Donbas e i cui protagonisti, amici-nemici sin dall'infanzia, sono ora costretti a collaborare. A Pagina12 l'incontro con l'autore ha rivelato alcuni aspetti di un racconto che sorprende per la forza poetica, nonostante la guerra.

Photophobia: una storia luminosa nei tempi bui

Il film è stato presentato come evento speciale all'interno della ventesima edizione della Giornata degli autori alla Mostra del cinema di Venezia. Una stazione della metropolitana di Kharkhiv condensa per settanta minuti lo stato d'assedio di una nazione. Ma l'amicizia tra due ragazzini apre alla speranza.

Una fragile apparenza di normalità

Agosto a Kharkiv, seconda città ucraina dopo la capitale Kiyv, lungo le strade del distretto di Saltivka, zona nord orientale della città, a pochi chilometri dal confine russo. Le ferite dei condomini sono visibili e potranno essere rammendate, ma le cicatrici sull’anima dei singoli abitanti e di tutta la società ucraina potranno mai guarire?