La protesta dei corridori, della 19esima tappa del Giro d’Italia, è stata una brutta pagina di ciclismo. Indipendentemente dalle ragioni, tutto ciò rappresenta l’ennesima occasione per riflettere su quanto lo sport professionistico sia sempre più in bilico tra spettacolo e follia, in un contesto dove è difficile delimitare diritti e doveri degli atleti.