Intervista al candidato sindaco di Verona per il centro-sinistra Damiano Tommasi, fra competenze, scuola, quartieri, infrastrutture, arte e cultura, ambiente e molto altro.
Il Mattarella bis ha fatto deflagrare una faida sottotraccia da mesi. A ciò si aggiunge la rottura, consumata da tempo, della Lega veronese con il Sindaco uscente, nonostante i giornali si ostinino da mesi (puntualmente smentiti) a scrivere di intesa raggiunta. Ognuno per la sua strada quindi? Non è detto, ma politicamente la coalizione di Sboarina è già finita anche in caso di accordo.
Nel quinto giorno di votazioni ancora un nulla di fatto, con il tentativo di Salvini di candidare la Casellati e una nuova vittoria di Mattarella, sempre più visto come il paracadute di una situazione sempre più ingarbugliata.
Quarta giornata di votazioni - la prima a maggioranza assoluta - e ancora una volta prevale il tatticismo e le schede bianche. E mentre prende sempre più forma la riconferma di Mattarella, il tempo comincia a diventare un fattore importante.
Ancora una fumata nera, per la terza tornata consecutiva a maggioranza qualificata. Da oggi basterà la maggioranza assoluta. E prende quota il nome del Presidente uscente Sergio Mattarella.
Il bilancio del secondo giorno di votazioni è ancora incerto. Alle 11 riprendono i lavori, alla luce di un tris di nomi proposti dal centrodestra e un appello da parte di Enrico Letta a decidere una candidatura condivisa.
Tutto pronto per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Un’elezione caratterizzata dall’emergenza COVID, che ha reso necessari aggiustamenti alle tradizionali modalità di voto
Intervista a Maurizio Facincani, segretario provinciale del PD veronese: le prossime elezioni veronesi, il tema di genere, Damiano Tommasi, gli avversari e le correnti interne.