Si è svolta ieri sera al Teatro Nuovo di Verona la protesta di sensibilizzazione "Facciamo luce sul teatro!", iniziativa che coglie l'appello di U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), la quale ha invitato tutte le direzioni dei teatri italiani a illuminare e tenere aperti i propri edifici il 22 febbraio dalle 19.30 alle 21.30.
Numerosi e troppo complicati da capire, anche per gli addetti ai lavori (alias i governatori) i 21 criteri per stabilire la "classificazione" delle Regioni. Tanto che poi le polemiche stanno infuriando da giorni.
Le scuole medie e le superiori col nuovo DPCM tornano alla didattica a distanza, come nel lockdown primaverile. Proviamo a raccontare come trascorre la giornata tipo di un insegnante in molti istituti d'Italia.
L'azione del Governo Conte con i suoi DPCM sta mettendo in difficoltà categorie sociali, non solo quelle definite arbitrariamente "non necessarie". Sono nati così molti gruppi, spesso rilanciato dai social, che incarnano questo disagio.
Il dramma del settore del turismo illustrato in una veemente lettera aperta inviata al Governo dalla leader del Movimento Autonomo delle agenzie italiane, che da fine ottobre ha pianificato una serie di azioni di protesta in tutte le principali città del Veneto.
Un decreto che, nonostante lo scontro con le Regioni, rimane severissimo. Una mossa elettoralmente suicida. Conte, però, potrebbe avere un asso nella manica.
Il nuovo decreto, la cui bozza era già pronta e stava circolando nelle redazioni dei giornali, ha trovato un ostacolo imprevisto nella Conferenza delle Regioni.
Il nuovo dpcm non è ancora ufficiale, ma in città c'è chi già indossa la mascherina anche all'aperto, pure in assenza di assembramenti. In un reportage fotografico, ecco come si presenta il centro in questo inizio di autunno 2020.