La ricerca dei bambini scomparsi durante la terribile dittatura di Videla non accenna a fermarsi. Oggi sono le "nonne", capitanate da Estela de Carlotto e aiutate dalla genetista Mary-Claire King, a portare avanti la loro lotta.
Il film in programma lunedì sera alla Fucina Culturale Machiavelli ci porta nell'oscurità del regime iraniano e ci racconta una storia di dolore, coraggio e dignità.
Questa sera alla Fucina Culturale Machiavelli - nell'ambito della terza serata di "Mondovisioni" - verrà proiettato un film che denuncia la totale mancanza di libertà e di privacy (con il supporto della tecnologia) nella moderna Cina di oggi, che mette alla gogna chi si ribella. Una realtà che sembra più fantascienza e che invece è più attuale che mai.
L'informazione italiana è in mano a pochi gruppi editoriali, che di fatto sono portatori di interessi economici e politici molto specifici. Inevitabilmente parlare di stampa libera in Italia - che non a caso è al 41esimo posto al mondo nella classifica stilata ogni anno da "Reporter senza frontiere" - diventa sempre più complicato.
L'11 settembre del 1973 il colpo di Stato del generale Augusto Pinochet poneva fine al governo di sinistra di Salvador Allende. Dopo mezzo secolo la riconciliazione dei cileni è ancora un'ardua impresa. Cosa l'Italia può imparare da quell'esperienza dolorosa.
In Argentina torna in auge il "peronismo". La memoria della dittatura, però, non può essere cancellata, anche perché in Italia se ne parla spesso a sproposito.
Oggi si ricorda anche il 48esimo anniversario del golpe nel Paese sudamericano, che produsse una dittatura sanguinaria fino al 1990. Anche un veronese fra i protagonisti della rinascita.
A 45 anni da quel 24 marzo 1976 ripercorriamo la vicenda che portò la dittatura di Videla a instaurarsi in Argentina e alla lotta silenziosa che, alla lunga, contribuì a minare il regime militare.