
Le panchine rosse
La panchina rossa del rispetto in Piazzale Buccari a Montorio è uno dei simboli di un percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e mantiene vivo il ricordo delle donne che ne sono state vittima.
La panchina rossa del rispetto in Piazzale Buccari a Montorio è uno dei simboli di un percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e mantiene vivo il ricordo delle donne che ne sono state vittima.
Ad oltre tredici anni dall'esordio, per Di Carmine è arrivato anche il primo gol in Serie A. Una rete importantissima che ha regalato al Verona una grande vittoria.
L'ormai celebre murales sulle scarpette rosse (simbolo contro la violenza sulle donne) doveva essere realizzato in altra location entro il 25 novembre, Giornata Mondiale dedicata al tema. Ma non è stato così.
In occasione del convegno "Diritti, libertà e democrazia in un mondo che cambia", organizzato dal Telefono Rosa di Verona, abbiamo intervistato l'avvocata iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003.
Domenica 24 Novembre l’Associazione Culturale Fenice ha organizzato un concerto per pianoforte di assoluto livello. Nell’Auditorium nuovo Montemezzi, il pianista veronese Alberto Nosè, uno dei migliori sul territorio nazionale, ha presentato un programma interamente dedicato all’artista Sergej Prokofiev.
Secondo il rapporto Eures 2019, in Italia dal 2000 le vittime di femminicidio sono state oltre 3.300, nel 2018 hanno raggiunto il picco di sempre con 142 e i primi dieci mesi del 2019 confermano un triste dato: quasi ogni tre giorni, un uomo spegne la vita della sua compagna.
Nel derby zoologico "pinguini vs. sardine", i primi si distinguono per particolari nostalgie. Andiamo a scoprire quali.
Brian Ferry ha rivoluzionato con i suoi Roxy Music la musica nella seconda metà degli anni '70.
Oggi, 24 novembre, dalle 17, in Gran Guardia torna "Durello&Friends", la manifestazione che celebra lo spumante autoctono berico/scaligero.
Intervista a chi, a Verona, ha raccolto la sfida di riempire le piazze contro Salvini. O - meglio - per contrapporre un'idea di bellezza e solidarietà all'odio social che imperversa altrove.