È ancora un paese per vecchi
Gli italiani sono allergici alle regole. Ma in questo caso risulta vitale rispettarle. Per il bene di tutti, ma in particolare per il bene di quella generazione di nonni su cui ancora si regge questo Paese.
Gli italiani sono allergici alle regole. Ma in questo caso risulta vitale rispettarle. Per il bene di tutti, ma in particolare per il bene di quella generazione di nonni su cui ancora si regge questo Paese.
Il racconto, tra il reale e il surreale, di una domenica di calcio di Serie A nei giorni dell'emergenza Coronavirus.
Continua questo dialogo virtuale aperto grazie alle parole scelte da diciannove donne attive a Verona, che hanno accolto l'invito del nostro giornale. Intellettuali, mediche, imprenditrici, sportive, attiviste, artiste hanno scelto di dare un messaggio a tutti e a tutte, "in modo autonomo e a voce alta", come direbbe l'immensa Coco Chanel.
Un 8 marzo privo di eventi pubblici, ma non per questo da rimuovere dalla riflessione. Per questo abbiamo chiesto ad alcune donne che vivono a Verona di regalare una parola con cui descrivere la condizione femminile di oggi. Di dare un messaggio che vada oltre il racconto secondo cui sono spesso vittime, oppure al contrario inarrivabili wonder woman. E le donne ci hanno risposto così.
"Libera come una donna" è il cammino ideato da Valentina Costi e Barbara Cassioli, educatrici professionali, viaggiatrici e attiviste, che percorreranno un tratto della via Francigena da Lucca a Roma per affermare la libertà personale delle donne e per smascherare tutte le forme di limitazione di tale libertà, ancora purtroppo presenti nella nostra società. Abbiamo incontrato Barbara in un momento particolare come quello dell'emergenza coronavirus che per ora modifica i programmi dell'iniziativa.
Malgrado l'italico more di improvvisarci tuttologi il vero atto rivoluzionario in questi momenti di pandemia potrebbe essere quello di non parlare se non si sa una cippa e di seguire le misure sanitarie approntate da chi ne sa più di noi. Ci torneremo dopo alle vecchie abitudini di discettare della qualunque anche se non ne sappiamo niente. E questo perché (spoiler alert) non moriremo (tutti). Cioè, sì, moriremo tutti, ma non necessariamente adesso.
Il continuo espandersi del coronavirus ha colpito anche lo sci con l'annullamento delle finali di Coppa del Mondo in programma sulle nevi di Cortina d'Ampezzo.
Nel campo profughi di Moria (Lesbo) su 20mila rifugiati 8mila sono minori. Di loro si occupa l'unità di Medici Senza Frontiere, che per sostenere la propria attività ha lanciato la campagna "NatiEmergenza" che termina oggi.
Il virus del populismo viene sconfitto, almeno momentaneamente, dal virus vero, il Covid-19.
Anche a Verona le scuole si organizzano per proseguire le lezioni in video-conferenza. L'esperienza di Silvia Zoppello, professoressa di inglese al Liceo Galileo Galilei.