Il Covid-19, l’Amuchina da sniffare e il silenzio

Malgrado l'italico more di improvvisarci tuttologi il vero atto rivoluzionario in questi momenti di pandemia potrebbe essere quello di non parlare se non si sa una cippa e di seguire le misure sanitarie approntate da chi ne sa più di noi. Ci torneremo dopo alle vecchie abitudini di discettare della qualunque anche se non ne sappiamo niente. E questo perché (spoiler alert) non moriremo (tutti). Cioè, sì, moriremo tutti, ma non necessariamente adesso.

Davanti alla paura

In 12 appuntamenti Mirco Cittadini dialoga con Dante e lo interroga sulle inquietudini umane, sui problemi che viviamo ogni giorno, in cerca di risposte da un autore che a distanza di quasi 700 anni dalla morte è più vivo che mai. Una conversazione che ci accompagna verso il 2021, quando in tutta Italia, e a Verona in modo particolare, si commemorano i 7 secoli dalla scomparsa dell'Alighieri. Un'occasione per comprendere quanto le sue opere abbiano da dire alla nostra realtà contemporanea.

Il Festival, le tutine argentate e i dialoghi dei morti

Come un po' succede coi testimoni di Geova, in questi giorni è impossibile evitare di parlare di Sanremo: tra share, titoloni, polemiche, performance e look non c'è pace in questo mondo di tutine argentate. E Beatrice Chiddo​ nella sua Selva tira in ballo pure Platone e Socrate.

Il Vagone della Memoria in Piazza Bra

Il carro sarà accessibile dalle 9 alle 17 fino al 30 gennaio 2020. All’interno del vagone si potranno ripercorrere la storia dei veronesi morti nei campi di concentramento, i simboli utilizzati per contraddistinguere i deportati e una raffigurazione su cosa sarebbe l’Europa se Hitler avesse vinto la guerra. Foto di Giovanna Zanuso.

Buon anno (eh)

Nel periodo di scavallo tra dicembre e gennaio, fervono le attese, le speranze, le aspettative e i buoni propositi per l'anno nuovo. L'unica verità vera però è che a gennaio siamo tutti più grassi. Il resto si vedrà.