Entrambe le città prevedono la riqualificazione di queste aree dismesse, un tempo destinate alla lavorazione del tabacco. A Bologna si farà un Tecnopolo, a Verona un centro turistico ricettivo polifunzionale. Due progetti, due idee diverse di sviluppo urbano
leghisti, cui pare siano stati promessi ruoli, presidenze, consiglieri di amministrazione, possiamo tutti prepararci con birra e popcorn ad assistere allo spettacolo.
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Dopo sei giorni in cui la politica italiana ha dato il peggio di sé si è arrivati alla riconferma - obtorto collo - del Presidente uscente Sergio Mattarella. E adesso?
Nel quinto giorno di votazioni ancora un nulla di fatto, con il tentativo di Salvini di candidare la Casellati e una nuova vittoria di Mattarella, sempre più visto come il paracadute di una situazione sempre più ingarbugliata.
Quarta giornata di votazioni - la prima a maggioranza assoluta - e ancora una volta prevale il tatticismo e le schede bianche. E mentre prende sempre più forma la riconferma di Mattarella, il tempo comincia a diventare un fattore importante.
Ancora una fumata nera, per la terza tornata consecutiva a maggioranza qualificata. Da oggi basterà la maggioranza assoluta. E prende quota il nome del Presidente uscente Sergio Mattarella.
Il bilancio del secondo giorno di votazioni è ancora incerto. Alle 11 riprendono i lavori, alla luce di un tris di nomi proposti dal centrodestra e un appello da parte di Enrico Letta a decidere una candidatura condivisa.
Avversari relegati sullo sfondo, il calcio come metafora comunicativa e dribbling secchi ai temi più spinosi. Per arrivare al ballottaggio può bastare.