La fragile tranquillità delle città fluttuanti

L'attacco di questi giorni ai siti culturali, oltre che alla popolazione e alle riserve alimentari, prosegue lungo una visione che non ha un valore strategico militare. A costo di distruggere anche parte della propria identità culturale, Mosca non rinuncia alla politica di aggressione che mina le radici della cultura ucraina.

Quando le sirene non impressionano più nessuno

Una breve vacanza in una terra martoriata, che cerca la normalità in mezzo ai bombardamenti. A 500 giorni di conflitto il trauma si intreccia alla quotidianità, alla luce di un continuo crescendo di vittime. "La guerra è come l’aria: invisibile e onnipresente. La noti nello sguardo fisso nel vuoto di chi non ha dormito la notte per colpa dell’ennesimo attacco, o negli occhi ciechi dei reduci dai volti bruciati".

L’acqua che uccide

La distruzione della diga di Kakhovka nella regione di Kherson sta causando anche immani conseguenze ecologiche, disastrose per i territori circostanti. E la minaccia non riguarda soltanto il popolo ucraino.

L’unico vincitore

Erdogan è stato rieletto ancora una volta presidente della Turchia. Al di là delle considerazioni sugli eventuali brogli elettorali, quali sono ora le prospettive per il suo popolo e per la comunità internazionale?

Serbia: lavoro e sfruttamento ai confini della Rotta balcanica

Intervista a Serena Zuanazzi che lavora con "No Name Kitchen" in Serbia. Serena è arrivata il 7 gennaio a Subotica, molto vicino ai confini con l'Ungheria. Si è recata lì per sostenere le persone in movimento che attualmente stanno affrontando molte difficoltà a causa della chiusura delle frontiere europee, soprattutto sulla Rotta balcanica.