Laureato in Scienze Politiche, dottorato in Storia fra Milano e Parigi, a sedici anni si è follemente innamorato della storia di Verona visitando una mostra a Castelvecchio, e da allora non ha più smesso di appassionarsi alla città e ai suoi musei. Studia il Risorgimento, si occupa di politica e ama la buona tavola. Ma ciò nonostante, gli manca ancora molto per diventare Spadolini.
Il dibattito culturale cittadino verte sempre più sui "contenitori culturali", presenti in grande quantità in città, ma sempre meno sull'effettivo bisogno e quindi utilizzo di quegli stessi contenitori, una volta recuperati e restituiti alla città.
Il dibattito cittadino, grazie alle recenti parole del Sovrintendente Tinè, è tornato sulla necessità di una Fondazione che gestisca il patrimonio culturale veronese. Un tema che però sembra non appassionare i nostri politici.
Intervista a Zeno Massignan, ideatore e fondatore di Habitat 83, il nuoto spazio culturale e di coworking inaugurato nel quartiere Santa Lucia. Per portare l'arte nelle periferie.
La consegna della cittadinanza onoraria al Sommo Poeta rappresenta il culmine delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte. All'evento di oggi si affianca l'inaugurazione di una nuova statua nella chiesa di Sant'Elena: e il pensiero va alla Verona ottocentesca che collocava un monumento all'Alighieri in pieno clima di riscatto. Altri tempi.
La diatriba è ormai antica e sta interessando la politica cittadina in questi ultimi mesi. Quello che divenne un modello di valorizzazione grazie a Scarpa, oggi aspira ad adeguarsi alle necessità dei musei contemporanei, che accanto al patrimonio offrono anche servizi adeguati. Eppure lo spazio per realizzarli ci sarebbe.
Il Circolo Ufficiali, dopo quasi cent'anni e molte possibili collocazioni alternative, è ancora lì, nonostante quegli spazi vengano invocati per allargare il progetto museale del Grande Castelvecchio.
Dal primo febbraio anche in Veneto si tornerà a un po' di normalità. Ma fra tanti dubbi e interrogativi, quello che domina in coloro che si occupano e si appassionano di cultura e patrimonio è, al momento, uno solo: riapriranno finalmente i musei?
I periodici attacchi alla Marcia di Radetzky in nome dell’orgoglio nazionale ci parlano di una città, e di un Paese, incapace di rapportarsi in maniera equilibrata al proprio passato e ai propri miti fondativi. Perdendo così una grande occasione per fare cultura in senso pieno.
Le celebrazioni dedicate al Sommo Poeta, in programma per il prossimo anno, devono rappresentare il momento iniziale di un percorso che integri in maniera strutturale gli eventi attorno ai temi danteschi.