Originario del misconosciuto Molise, Nicola nella sua vita ha utilizzaro i paralleli del mondo come pioli di una scala, salendo verso nord prima a Roma, poi fermandosi per un lungo periodo a Verona ed Infine trasferendosi nel 2017 a Bruxelles, dove attualmente lavora come funzionario nella Commissione Europea.
Appassionato di ciclismo e raro romanista non romano, si diletta nel raccontare il proprio punto vista su vari temi, in attesa che il destino gli proponga di comprare ancora una volta un cappotto piu' pesante.
Il cambiamento climatico sta cambiando gli usi e i costumi delle popolazioni del nord Europa. Come ad esempio i belgi, consapevoli di come il futuro può presentare il conto, ma anche qualche sorpresa.
Nella Capitale belga alcuni recenti provvedimenti per ridurre traffico e inquinamento sono stati contestati da parte della popolazione, ma il Governo della regione va avanti, in attesa di poter presto presentare risultati soddisfacenti.
Nel piccolo Paese sede delle istituzioni europee ci sono più divisioni che in Italia.. Anche nella gestione sanitaria del Covid-19. Un esempio che può far scuola.
L'emergenza coronavirus ha provocato lo stravolgimento del calendario ciclistico 2020. L'importanza del Tour de France e la necessità di disputare le grandi classiche del Nord Europa in alcuni periodi, ha comportato la parziale sovrapposizione tra Giro d'Italia e Vuelta.
Dopo 104 edizioni il coronavirus ha provocato il primo annullamento (ma forse alla fine sarà "solo" un rinvio) del Giro delle Fiandre, un fatto che nemmeno la Seconda Guerra Mondiale era riuscita a far accadere.
L’emergenza sanitaria si sta, purtroppo, estendendo al resto d’Europa. E allora ci siamo chiesti come vivono i nostri connazionali questa situazione? Iniziamo dal piccolo paese sede delle istituzioni europee.