Da tempo nei programmi sportivi e sui media si sente la terribile locuzione di “calcio spezzatino”, ad indicare l’abitudine ancor più orrenda di spalmare le partite della giornata della Serie A su tante giornate diverse, per dare a ogni gara un suo spazio televisivo. Si sa, i tifosi sono considerati una sorta di danno collaterale, una voce di spesa (e di contenziosi) per le società sportive, che invece ottengono un’ottima quota dei loro ricavi proprio dai diritti TV.

A questo si aggiunga la concessione del servizio di trasmissione delle partite a un provider con mezzi tecnici davvero limitati, uno che davvero ci si continua a chiedere come abbia fatto a finire lì. Dopo l’ennesima prova di inadeguatezza, ieri sera durante il derby di Milano, sui social si sono scatenati gli insulti alla piattaforma DAZN: dalle parolacce fini a se stesse, ai commenti ipertecnologici su ping lagging e buffering (che nella mia mente sono una specie di criceto che gira nella sua ruota, ma lentamente), fino agli sfottò di chi si è garantito un “pezzotto” illegale che, per un assurdo del destino, vede la partita senza problemi, anche se con un leggero ritardo.

Per il Verona il calendario 2022-23 ha riservato un posto del cuore, il lunedì sera, possibilmente alle 18:30 in modo da massimizzare il fastidio e la difficoltà oggettiva raggiungere la squadra del cuore. A partire da Ferragosto (non ho parole per descrivere la particolare intelligenza di ha fatto la pensata di una partita in pieno agosto), il Verona ha avuto ben sei partite di lunedì, che diventano nove contando anche quella di stasera contro la Lazio, e poi le sfide a Salernitana e Fiorentina nelle prossime tornate.

Praticamente guardando poco avanti, in 24 giornate di campionato, più Napoli a Ferragosto, il 36% delle partite del Verona saranno state di lunedì. Tra queste, solo due fuori casa e sette nel Bentegodi “amico”. Viene appena un dubbio che ci sia un regista sadico dietro questo calendario, o qualcuno che fa il commesso in un negozio con turno di chiusura – chissà se ce ne sono ancora.

Insomma hanno ragione le Bangles, stasera l’ennesimo lunedì disperato, con gente che arriva di corsa dal lavoro, sfidando il gelo in giacca e cravatta o tuta da meccanico, gente che non potrà venire perché il suo orario di lavoro è incompatibile con quello della partita. E infine, presenti, ritardatari e assenti, tutti uniti in un coro unanime di bestemmie contro la Lega, la Federazione, DAZN e pure contro la Diletta nazionale, che non guasta mai.

A questo delirio parossistico sportivo si aggiunge come ciliegina su una torta andata a male l’idea – in sé pure apprezzabile – di una zona a traffico limitato a partire da due ore prima della gara. In questo modo, chi non ha un biiip da fare nella vita, avrà tutto il tempo di raggiungere il quartiere, parcheggiare legalmente e salire sugli spalti dello stadio. Altri, magari più anziani, potranno contare sul giorno feriale e la sua quantità incredibile di corse in autobus, tagliate e dimezzate per mancanza di personale, ma questi son dettagli dai.

La genialità di un calendario di lunedì e di una ZTL come mazzata finale meriterebbe un’analisi più seria di questa, ce ne rendiamo conto. Forse in altre regioni la quota di tifosi da divano (o anche solo di disoccupati) è più elevata e si potrebbe anche fare. Ma nel Veneto lavoratore e produttivo tanto declamato dal presidente Zaia, dove si lavora “finché non ho finito” e dove si va in pensione a ottant’anni, queste collocazioni ripetute, questo schema mentale di lunedì non può funzionare.

In attesa di un’associazione di consumatori che voglia farsi carico di un’azione collettiva per ottenere un rimborso pro-quota dell’abbonamento, ci pensano a livello personale diversi tifosi imbufaliti, tra cui quelli che seguono il Verona da altre province e dovrebbero usare il teletrasporto per arrivare in tempo con l’ora di punta delle autostrade italiane. Appare legittimo poter pretendere dalla società un gesto di conciliazione verso gli abbonati, anche se è nota la reticenza ad aprire il portafogli ai piani alti. Basterebbe allora farsi sentire ai piani ancora più alti, dimostrando almeno una volta che l’amore per il Verona conta qualcosa, che viene sentito e apprezzato.

Sono proprio dei bei testoni, i tifosi dell’Hellas. Nonostante vengano loro messi ostacoli di ogni tipo, li denuncino per fatti che poi si rivelano “non sussistere” e vengano vietate loro trasferte assolutamente facili e indolori (tipo Torino, di mercoledì, peraltro…), sono sempre al loro posto, in un modo o nell’altro. Chi arriva a partita iniziata, chi con le scarpe eleganti perfette per il clima sotto zero. Chi, arrivando all’ultimo minuto, dovrà parcheggiare a Santa Lucia e fare una lunga corsa. E anche chi sarà costretto a restare a casa, saremo tutti presenti. Faremo finta, come dice Salmo, che sia “un altro lunedì di sabato sera”.