Il prog interpretato con la giusta intensità: questo si può dire innanzitutto del concerto che i veronesi Perfect Pair hanno tenuto venerdì 27 gennaio sera a Villafranca di Verona. L’ottima esibizione dei quattro musicisti è stata sicuramente impreziosita da un comparto audio di estrema rilevanza qual è quello dell’Esoteric Pro Audio Theater di proprietà di Mirko Marogna. Entrare in questo circolo è emozionante, sedersi sulle comode poltrone per seguire lo spettacolo dà la misura di cosa significhi avere cura della musica e dell’esperienza d’ascolto. Vedere poi l’enorme banco mixer in fondo alla sala, e carpirne le movimentazioni fatte dal proprietario durante lo show, è un’armonia per le orecchie.

Un aspetto non secondario visto che solitamente la qualità audio è tralasciata, specie negli spettacoli improvvisati che si tengono nei localini di Verona e provincia. Che siano benedetti anche questi ultimi, ben si intende, ma quando è possibile ascoltare la musica davvero ad alta qualità è un piacere. 

Venendo allo show la prima parte dello stesso è stata dedicata agli anni compresi tra il 1969 e il 1973. D’altronde è questo il desiderio della band, come ha svelato al termine del live Guillermo Gonzalez, un passato nei metallari Mothercare e un presente sulle orme dei grandi del progressive, interpretati con una voce sicura e in grado di offrire anche qualche virtuosismo di raro sentore.

Sulle orme, fatti i dovuti distinguo, di Demetrio Stratos. Altro musicista particolarmente spettacolare è Sbibu, batterista che suona seduto a terra utilizzando le sue bacchette Rods con disinvoltura su un set abbastanza minimale, comprensivo anche di una cassa, suonata però con le mani. Se non lo avessimo potuto vedere comunque non ci saremmo resi conto di questa specifica. Ma è proprio la visione di questo musicista a rendere il tutto più emozionante. 

Tra le canzoni dei King Crimson va sicuramente segnalata l’omonima tratta dall’esordio indimenticabile “In the court of the Crimson King”, ma tanti sono stati di excursus con delle suite rese in maniera ottima. Eccezionale la prova chitarristica di Davide Cremoni che con la sua semiacustica, che possiede addirittura dal 1980, ha interpretato divinamente ritmiche e arpeggi ispirati. Solo un appunto all’esperienza: peccato la mancanza del basso, in quanto le frequenze relative davano un po’ la sensazione di una mancanza di tappeto, nonostante gli inserti presenti di synth e i cori.

Nella seconda parte dello spettacolo, dopo una breve pausa, sono stati proposti altri artisti del periodo, tra i quali gli Yes con “Close to the Edge”, un paio di brani dei Gentle Giant, di cui il 22 febbraio i Perfect Pair faranno un tributo nel veronese, e anche “The Cinema Show” e “Horizons” dei Genesis, quest’ultima particolarmente fedele all’originale. 

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