L’illusoria sospensione dalla realtà che le festività conferiscono a molti si chiude definitivamente con l’allarme incessante delle tensioni mondiali del nostro tempo e delle loro conseguenze. Il nuovo anno a Verona si apre con l’undicesima edizione della rassegna cinematografica Mondovisioni di Internazionale, una puntuale selezione di documentari narranti e mostranti le complessità geopolitiche e sociali del presente.

Organizzata dal settimanale Internazionale in collaborazione con CineAgenzia e Heraldo, la rassegna inizierà lunedì 16 gennaio 2023 e proseguirà con cadenza settimanale ogni lunedì alle 21.00 fino al 20 febbraio presso la Fucina Culturale Machiavelli (Teatro Ex Centro Mazziniano) di via Madonna del Terraglio 10 a Verona. Le proiezioni saranno in lingua originale sottotitolate in italiano e seguite da un dibattito in sala con diversi ospiti.

Selezionati dai maggiori festival internazionali e proiettati in esclusiva per l’Italia, i documentari costituiranno nel loro insieme un osservatorio privilegiato sui grandi temi di attualità, diritti umani e informazione, per una visione limpida e senza filtri. La rassegna risponde, di fatto, al modus operandi della rivista Internazionale, che settimanalmente seleziona e offre sulle proprie pagine il meglio del giornalismo mondiale, aprendo il lettore – in questo caso lo spettatore – ad una possibilità di partecipazione e coinvolgimento critico e consapevole.  

La programmazione

La rassegna si apre lunedì 16 gennaio con The Case di Nina Guseva (Russia, 2021, 76’) in cui durante una manifestazione contro il governo di Putin nell’estate del 2019 vengono arrestate tremila persone, tra cui il già popolare attivista Konstantin Kotov. È evidente sin da subito che le accuse rivolte al giovane manifestante, che si tramutano presto in una condanna a quattro anni di carcere, sono del tutto strumentali e atte a dissuadere future proteste ed intimorire chi si oppone al governo stabilito. Il documentario svela lo spietato e kafkiano funzionamento del sistema giudiziario russo, mostrando chiaramente la repressione verso chi alza la voce contro Putin. Segue un dibattito moderato dal giornalista Ernesto Kieffer con ospite Lelio Crivellaro, diplomatico del Ministero degli Affari Esteri.

H2: Occupation Lab

Lunedì 23 gennaio si prosegue con il documentario H2: Occupation Lab di Idit Avrahami e Noam Sheizaf (Israele, 2022, 94’), che prende il nome dalla parte orientale di Hebron – H2 appunto –, l’unica città palestinese con un insediamento ebraico. Qui si trova la sacra Grotta dei Patriarchi, dove ebrei e musulmani credono sia sepolto il loro padre comune, Abramo, e dove nel 1929 ha avuto luogo un massacro considerato “l’anno zero” del persistente conflitto. Attraverso filmati d’archivio e interviste ai comandanti militari e agli abitanti, il film mostra la genesi di un microcosmo specchio e sintesi dell’intero e conflitto e laboratorio dei metodi di controllo di Israele su tutta la Cisgiordania. Il dibattito a fine proiezione sarà moderato da Stefania Berlasso di Heraldo e avrà come ospiti l’avvocata Sondra Faccio, ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, e alcuni componenti della Onlus veronese One Bridge To Idomeni (OBTI) che lavora sui confini europei della rotta balcanica in supporto alle persone migranti.

Lunedì 30 gennaio ore 21 è la volta di Robin Bank di Anna Giralt Gris (Spagna/Germania, 2022, 79’) racconta la storia di Enric Duran, attivista catalano che ha contratto prestiti bancari per mezzo milione senza intenzione di restituirli e con l’obiettivo di finanziare progetti sociali volti a denunciare il sistema bancario mondiale. Considerato un eroe antiglobalizzazione, Duran fugge nel 2013 minacciato dall’incarcerazione ma, nonostante la latitanza, resta attivo nei movimenti clandestini di disobbedienza economica. La regista lo ha cercato per raccontare la sua storia, scoprendo una realtà più profonda e aprendo – attraverso il documentario – un interrogativo fondamentale: può davvero una sola persona salvare il mondo? L’approfondimento al termine della proiezione verrà condotto dal giornalista Giorgio Vincenzi e prevede l’intervento di Riccardo Milano, uno dei fondatori di Banca Etica e studioso di morale economica.

Lunedì 6 febbraio The Children in The Pictures di Achim Dev e Simon Nasht (Australia, 2021, 85’) affronta la crescente problematica degli abusi sessuali online su bambini, incentrandosi sulla task force Argos della polizia australiana specializzata nelle operazioni sotto copertura di contrasto a tale crimine. Guidata dall’ispettore Jon Rouse, la squadra fa luce sull’oscura realtà degli abusi sessuali su minori, infiltrandosi in reti criminali globali e dando la caccia ai molestatori, missione resa sempre più difficile dal proliferare di smartphone e social media anche tra i più giovani. Presenti in sala le due psicologhe Ilenia Bozzola e Irene Tommasi, moderate nel dibattito dalla giornalista Tiziana Cavallo.

Robin Bank

This Stolen Country of Mine di Marc Wiese (Germania/Ecuador, 2022, 93’) in programma per lunedì 13 febbraio mette in luce lo sfruttamento delle risorse naturali ecudoriane da parte della Cina con cui lo stato sudamericano è fortemente indebitato. La diplomazia cinese usa il governo ecuadoriano per trasformare il paese in una nuova colonia avendolo reso dipendente dal credito con una serie trattati insostenibili. In Ecuador Paúl Jarrín Mosquera, attivista che guida la resistenza indigena allo sfruttamento della propria terra, e il giornalista Fernando Villavicencio, che ha smascherato le trame e i contratti tra i due paesi, combattono contro la corruzione e lo strapotere di chi vuole metterli a tacere. All’incontro, che verrà moderato da Fabiana Bussola, parteciperanno i rappresentanti della ong internazionale Medici per la Pace

La rassegna Mondovisioni si chiude lunedì 20 febbraio con Rebellion di Maia Kenworthy e Elena Sánchez Bellot (Regno Unito, 2021, 82’) che mostra il dietro le quinte del movimento sociopolitico Extinction Rebellion (XR) lanciato nel 2018 con l’obiettivo di sollecitare i governi mondiali ad affrontare seriamente la crisi climatica. Il documentario indaga le componenti e i rapporti del movimento al proprio interno e al di fuori di sé, evidenziando il costo umano e personale della battaglia per il cambiamento sociale. Alcuni puntano a creare scompiglio e farsi arrestare, mentre altri, i più giovani, vedono la battaglia per il clima come un’occasione per ripensare le relazioni reciproche e con il mondo naturale. Al dibattito moderato da Antonio Bottega di Heraldo saranno presenti alcuni esponenti della sezione veronese Extinction Rebellion.

This Stolen Country Of Mine

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