La sezione veronese di Avvocato di Strada, l’associazione che si occupa dei diritti dei senza dimora, compie vent’anni di attività. Un’attività che pone i suoi volontari da sempre in prima linea al fianco degli invisibili, i quali, proprio grazie al lavoro portato avanti nel tempo dai volontari, hanno l’opportunità di ricominciare una nuova vita. Verona è solo una delle 59 sedi in Italia in cui è presente l’associazione (la cui sede principale è a Bologna), e qui conta una trentina di volontari, fra avvocati, studenti e praticanti, con una netta maggioranza di under40.

«Il bilancio di questi vent’anni non può che essere positivo – ci racconta l’avvocata Anna Tragni, coordinatrice locale dell’associazione. – All’inizio, nel 2000, qui a Verona ci siamo affiancati ad associazioni già presenti sul territorio, come Capolinea, che già si stava occupando di disagio e senza dimora. Eravamo svincolati dall’associazione nazionale, ma era già presente la sensibilità e volontà di occuparsi di questa nicchia di invisibili, per dare loro dignità e diritti. Così è partito l’iter per entrare sotto il cappello di Avvocato di Strada nazionale, cosa che è avvenuta poi nel 2002. In questi vent’anni sono tantissimi i colleghi avvocati entrati nelle fila dell’associazione. Alcuni resistono dall’inizio, altri entrano e collaborano per alcuni periodi. Noi siamo sempre pronti ad accogliere a braccia aperte tutti i volontari che vogliono darci un mano.»

Fino al 2021 Avvocato di Strada Verona ha aperto e risolto ben 851 pratiche a cui si aggiungono quelle dell’anno in corso, che sono oltre 260. Stiamo parlando, dunque, di oltre un migliaio di azioni legali a difesa dei senza dimora. «Si tratta, però, di un dato approssimato per difetto – ci spiega Laura Prando, segretaria veronese di Avvocato di Strada. – I dati precedenti al 2016 sono infatti approssimativi, perché è solo da quell’anno che abbiamo cominciato a tenere una rendicontazione ufficiale della nostra attività. È probabile, quindi che si tratti di molte pratiche in più.»

Volontari di Avvocato di Strada

Avvocato di Strada prevalentemente fornisce gratuitamente consulenza e tutela legale ai senza dimora. Nel tempo gli appuntamenti periodici agli sportelli, ospitati qui e là sul territorio, sono cambiati, in base alle esigenze e alle disponibilità dei volontari, ma si è sempre cercato di tener aperto lo sportello almeno due giorni alla settimana più una domenica al mese. «Forniamo un servizio a persone che non avrebbero alcuna possibilità di sostenerne le spese o di accedere alla possibilità di avere un legale alle spese dello Stato – spiega Tragni. – Facciamo, inoltre, rete con le altre associazioni del territorio per indirizzare al meglio le persone che si rivolgono a noi ma che in effetti hanno bisogno di altri servizi. Noi veniamo “trovati” più facilmente, visto che ci rechiamo, con i nostri sportelli, presso le mense comunali o nella sede della Ronda della Carità. Negli ultimi anni gran parte dell’utenza è virata sull’immigrazione e ovviamente al nostro interno ci sono anche degli avvocati immigrazionisti, che si occupano sia dei singoli casi sia di sviluppare e diffondere le buone pratiche sul territorio. In particolare cerchiamo di creare buone prassi con Questura e Prefettura, ad esempio per ridurre i tempi degli iter burocratici relativi alle richieste d’asilo, che oggi sono lunghissimi, spesso di alcuni anni.»

Anche sul tema della residenza Avvocato di Strada si è adoperata da anni per fare in modo che all’ufficio dell’anagrafe ci sia la possibilità dell’iscrizione alla via fittizia (l’indirizzo a cui i senza dimora possono far inviare la documentazione ufficiale delle amministrazioni pubbliche e che a Verona è stata intitolata al senza dimora Olimpio Vianello), accompagnando i senza dimora verso un nuovo punto di ripartenza. Come, ad esempio, quello di ottenere il reddito di cittadinanza, che ha consentito a molte persone di riemergere dalla situazione di estrema povertà in cui versavano e di riconquistare poco a poco un posto nella società.

Una volontaria di Avvocato di Strada con la maglietta “Non esistono cause perse”, motto dell’associazione

Il lavoro portato avanti dai volontari di Avvocato di Strada presenta, ovviamente, anche alcune difficoltà. La principale? Non avere una sede della associazione. «Il nostro è un servizio precario. – racconta, infatti, Prando. – Una sede, banalmente, ci servirebbe anche solo per mettere la cassetta della posta e per poter fare l’elezione di domicilio alle persone senza dimora. Ora dobbiamo sempre cercare altre associazioni o avvocati disponibili a farlo per noi, ma ovviamente, pur trovando sempre grande collaborazione, questo aspetto complica non poco la nostra attività. Sarebbe bello se altre associazioni o le fondazioni presenti sul territorio, che magari hanno spazi a disposizione inutilizzati, ci ospitassero.»

In Comune, nel frattempo, è arrivata una nuova amministrazione. Qual è la situazione? «Ci piacerebbe essere un interlocutore dell’amministrazione, anche perché noi abbiamo una visuale su alcune fasce della società cittadina che ai più risultano, al contrario, invisibili. – spiega la coordinatrice veronese. – Quella del Sindaco Tommasi è una amministrazione giovane, che credo abbia la sensibilità su queste tematiche. Fino ad ora c’è stato solo un primo approccio, diciamo interlocutorio, ma mi auguro che si possa creare presto un confronto su tante tematiche legate alla vita dei senza dimora, tematiche di cui noi vogliamo farci carico.» «Siamo bravi a fare rete – aggiunge Prando, – forse proprio perché ci occupiamo di assistenza legale, che serve un po’ in tanti ambiti.»

A questo proposito alcune settimane fa si è tenuto, presso la Sala Africa gestita dai Comboniani, un importante evento in cui si sono confrontate alcune tra le realtà del terzo settore e del volontariato che si occupano di contrasto all’emarginazione. Lo scopo era quello di capire quali azioni concrete possono essere messe in campo, per condividerle e proporre tutti insieme alle istituzioni un percorso di co-progettazione che punti a rafforzare le azioni sin qui implementate per il supporto a situazioni di grave fragilità ed emarginazione socio-lavorativa. Oltre ad Avvocato di Strada, erano presenti Cestim, Il Samaritano Onlus, Medici per la pace, Croce Rossa Italiana, Comunità dei Giovani, Cooperativa Santa Maddalena di Canossa, Milonga, One Bridge To Idomeni, Ronda della Carità.

A destra Laura Prando con altre volontarie dell’associazione

«Si è trattato di un incontro utilissimo – afferma Prando, fra le promotrici dell’incontro. – Per la prima volta le associazioni della nostra città si sono sedute attorno a un tavolo allo scopo di individuare almeno dieci punti su cui siamo tutti d’accordo e su cui possiamo formulare delle proposte concrete. Fra l’altro diventa sempre più urgente censire i senza dimora di Verona. I dati forniti dal Comune si aggirano intorno alla sessantina di persone che dormono in strada, ma quelli della Ronda della Carità, ad esempio, parlano di circa 260-300 persone, una cifra ben diversa. Il dato che fornisce il Comune è in realtà relativo solo a coloro che accedono ai dormitori o per i quali si è dovuto intervenire con l’assistenza sanitaria. In realtà, come abbiamo visto, il numero è ben maggiore e non sapere di quante persone si sta parlando rappresenta un grave handicap, perché se non sai quanta gente dorme in strada risulta difficile, poi, riuscire adeguare i servizi alla domanda. Ad esempio sui posti letto da allestire nei dormitori.»

Nei giorni scorsi, infine, si è molto parlato in città delle famigerate panchine anti-bivacco. La nuova amministrazione ha deciso di eliminare le maniglie che erano state aggiunte ai tempi della prima amministrazione Tosi (2007-2012) alla maggioranza delle panchine pubbliche della città e che poi non erano mai più state eliminate. «Abbiamo colto con favore questa iniziativa. – afferma Tragni. – Poi in realtà restano nel regolamento comunale le norme che impediscono di usarle le panchine per dormirci, il che vuol dire che da un lato ora ci si può sdraiare senza difficoltà, ma dall’altra si può essere sanzionati, soprattutto in determinate zone, come quelle della Prima Circoscrizione. Siamo dunque molto contenti di questa apertura da parte dell’amministrazione, ma speriamo che ci sia la stessa apertura anche per quanto riguarda le eventuali sanzioni. Speriamo vivamente che i nostri clienti non arrivino al nostro sportello con le multe ricevute.»

Si chiude con una battuta sui festeggiamenti di giovedì 15 dicembre alle 18, che avranno luogo presso la Parrocchia di San Luca, in Corso Porta Nuova 12. «Saremo ospiti di don Carlo Vinco, da sempre molto amico dell’associazione. – conclude Anna Tragni – Ha sempre ospitato con favore uno sportello della nostra associazione, nel suo peregrinare da una parrocchia all’altra, e adesso ci ha accolto con il consueto calore a San Luca. Vorremmo festeggiare questo importante traguardo con tutte le persone che ci sono state vicine in questi vent’anni, che sono decisamente tante. Vogliamo raccogliere il calore della cittadinanza, a sostegno della nostra attività. Sarà un bel modo per stare insieme e sostenere la nostra associazione.»

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