La seconda edizione di Hit! Super-micro art fair, una fiera d’arte nomade, condivisa, esotica, sostenibile e piccolissima che si svolge a Verona da domani 10 novembre fino al 13 negli spazi della galleria Studio la Città in Lungadige Galtarossa 21.

Un concept innovativo di fiera d’arte ideato da Eva Olivieri e Giovanni Rizzuto della Galleria Rizzuto di Palermo, sede della prima edizione tenutasi lo scorso giugno, e pensata dalle gallerie per rispondere alla necessità di esporre fuori dalla propria sede in un’ottica di reciprocità, condivisione degli spazi e ottimizzazione degli investimenti.

La gallerista Hèléne de Franchis ospita alla galleria Studio la Città la seconda edizione di Hit! Super-micro art fair, a Verona dal 10 al 13 novembre.

Un’opportunità per il pubblico e la città di Verona di conoscere e relazionarsi con ricerche artistiche contemporanee dal respiro internazionale e interagire con gallerie italiane e straniere. A Verona esporranno quindi Boccanera Gallery (Trento e Milano), Corraini Galleria e Edizioni (Mantova), Piero Atchugarry Gallery (Miami), Rizzuto Gallery (Palermo), Sarahcrown (New York), la veronese Studio la Città, e Workplace (Londra).

L’inaugurazione di giovedì sarà alle ore 17 e l’esposizione, a ingresso gratuito, proseguirà fino alle 20, per riprendere venerdì 11 dalle 10.30 alle 19.30, mentre sabato la visita è su prenotazione. Chiusura domenica 13 con orario 10.30-13. 
Ne abbiamo parlato con Hèléne de Franchis, titolare della galleria Studio la Città.

La prima edizione dello scorso giugno organizzata a Palermo nella galleria Rizzuto Gallery ha visto la partecipazione della sua galleria: come nasce l’idea di questo nuovo format fieristico?

«L’idea di Hit! è nata l’anno scorso dalla condivisione di alcune riflessioni scambiate con Giovanni Rizzuto dopo aver partecipato ad una fiera. Si era lamentato dei costi, delle imposizioni dei comitati delle fiere, alle spese aggiuntive, ecc. A questa lamentela avevo risposto che ero la persona meno adatta alla quale dire queste cose visto che non faccio più fiere da dieci anni. Gli dissi che doveva farsi venire un’idea per risolvere il problema, ci siamo parlati ed è nata Hit!». 

Il logo della micro-fiera di arte Hit! che si terrà dal 10 al 13 novembre a Verona.

Hit! è definita come una “Super-micro art fair”. In cosa si differenzia rispetto alle altre fiere?

«Penso che Hit! sia un’idea nuova, una possibilità di creare un gruppo di gallerie che si muovono e vanno da altre gallerie. Se dovesse svilupparsi a macchia d’olio potrebbe essere un modo piacevole di uscire dal proprio territorio, di conoscersi meglio e di conoscere un pubblico nuovo. Vedremo se funziona».

Con quali aggettivi la possiamo descrivere?

«È piccolissima perché gli spazi medi di una galleria non possono ospitare più di un certo numero di altre gallerie; è itinerante, questo è il bello, e nella seconda edizione ci sono tre gallerie non italiane provenienti da Miami, New York e Londra. È esotica perché le gallerie non sono necessariamente dello stesso genere, sempre di qualità ma con programmi diversi. Infine, è sostenibile perché i costi sono solo quelli del trasporto e del pernottamento».

Sarah Crown, dell’omonomia galleria di New York.
Piero Atchugarry dell’omonima galleria di Miami.
Miles Thurlow fondatore di Workplace, Londra.

Come vengono coinvolte le gallerie nelle singole edizioni?

«Hit! è un invito a gallerie, che si stimano e si conoscono, a condividere il proprio spazio e i propri clienti. Non abbiamo ancora pensato a delle regole per la partecipazione, o definito quante edizioni ci saranno durante l’anno. Lo faremo dopo o durante questa seconda edizione. L’unico accordo che abbiamo preso è che se una delle gallerie invitate decide di organizzare Hit! nella propria galleria, ospiterà la galleria dalla quale è stata invitata inizialmente e sceglierà le altre gallerie tra quelle che conosce e delle quali si fida».

Che bilancio è stato fatto della prima edizione?

«La prima edizione è stata un successo, anche se il mese di giugno poteva sembrare una stagione negativa, invece, essendosi tenuta a Palermo, è piaciuta tantissimo, tanto da rifarla adesso. Concluso l’evento di Verona avremo le idee più chiare su come organizzare il futuro». 

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