In punta di tacchetti
Il veronese Stefano Bosio pubblica il suo primo libro "Finalmente parlano di calcio". Un divertente romanzo che spiega alle donne con leggera ironia lo sport più seguito al mondo.
Il veronese Stefano Bosio pubblica il suo primo libro "Finalmente parlano di calcio". Un divertente romanzo che spiega alle donne con leggera ironia lo sport più seguito al mondo.
Finalmente parlano di calcio è il libro d’esordio dello scrittore veronese Stefano Bosio, pubblicato pochi giorni fa dalla Casa Editrice Albatros nella collana di narrativa Nuovi Voci. Strade. L’autore, classe 1975, svolge la professione di tecnico installatore di impianti di sicurezza elettronici e coltiva, da quando è adolescente, la passione sia per il calcio sia per la letteratura storica.
Assecondando questa sua attitudine ha deciso di mettere su carta un libro sul tema calcistico da un punto di vista decisamente innovativo, raccontandolo alle donne.
Un libro rivolto all’universo femminile e non solo (il sottotitolo anticipa che si tratta di un Manuale per sopravvivere alle serate quando l’argomento diventa il pallone), strutturato in modo da far avvicinare le donne a uno sport che per antonomasia è spesso proprietà privata degli uomini.
Con una chiave ironica, lo scrittore porta per mano chi legge nel mondo calcistico, scattandone un’istantanea originale tessuta di appassionanti nozioni storiche, curiosità, aneddoti e bizzarre indiscrezioni.
Il romanzo parla di una ragazza, emarginata dagli amici maschi quando si parla di pallone, che finalmente si ribella al suo stato di ignoranza calcistica e inizia una formazione estremamente ironica sullo sport più amato d’Italia.
Attraverso la voce femminile della protagonista, l’autore intraprende un viaggio storico che dai Mondiali del 1934 arriva fino ai giorni nostri. Al centro del viaggio c’è la nazionale Italiana, che si presta come traghettatrice di un’esplorazione sportiva frizzante e originale.
L’indagine portata avanti dalla protagonista femminile è caratterizzata nel libro da vari capitoli dedicati a diversi argomenti: una descrizione tutta al femminile delle regole del calcio, la rappresentazione di personaggi epocali di questo sport nella loro sfera non solo professionale ma intima ed eccentrica, per poi passare alle leggende insolite e singolari che girano attorno al pallone e tanti altri aspetti dissacranti e sarcastici su questo sport.
Tra i vari personaggi raccontati troviamo una narrazione estrosa e irriverente di un calciatore degli anni Sessanta George Best, entrato nella storia non solo per le sue performance calcistiche ma anche per la sua vita sregolata: «Ho speso gran parte dei miei soldi per macchine veloci, donne, alcool. Gli altri li ho sperperati», era solito dire.
A fargli compagnia nel testo, le biografie sportive e personali di Pelè, Maradona, Ronaldo, Messi, Zidane, Gascoigne e Zlatan Ibrahimovic.
E ancora, l’autore tra le tante storie descrive con acume e sfumature ironiche i dietro le quinte del Mondiale vinto dalla nazionale Italiana di calcio del 2006 fino a raggiungere quelli del Qatar 2022, pagine in cui con la voce della protagonista denuncia sarcasticamente le discriminazioni di genere perpetrate in quel Paese.
Emerge chiaramente il pregio narrativo di Bosio nella sua capacita di consegnare a chi legge delle sfumature non comuni del calcio, delineate con una penna estremamente gradevole e leggera, senza cadere mai nella banalità.
Spicca il merito di aver raccontato uno spazio dominato per lo più dalla sfera maschile immedesimandosi nel ruolo di donna e perciò sviluppando lo snodo della narrazione con un tagliente e vivace tono femminile.
Se l’intenzione dell’autore è regalare alle donne l’amore per uno sport, che di solito trovano noioso e insignificante, lo scopo può dirsi pienamente raggiunto.
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