Dopo un avvio di campionato altalenante, finalmente Francesco Bagnaia è riuscito a dare una svolta al proprio mondiale, centrando il primo successo stagionale in MotoGP. Una vittoria significativa, giunta al termine di una corsa dominata dall’inizio alla fine con un ritmo impareggiabile, sempre al limite, senza margine di errore. Un passo inarrivabile anche per quel Fabio Quartararo che, come un’ombra, per tutta la gara gli è sempre rimasto a pochi decimi di distanza, ma senza trovare quello spunto per provare il sorpasso.

Un altro podio in casa Aprilia, conquistato anche in questo caso da Aleix Espargarò al termine di una bellissima battaglia con Marc Marquez e Jack Miller, rispettivamente quarto e quinto sul traguardo. Dopo aver passato gran parte della gara alle loro spalle, negli ultimi passaggi lo spagnolo è stato in grado di sferrare l’attacco decisivo, sfruttando un errore del connazionale della Honda. Un terzo posto che sancisce anche la conclusione delle concessioni alla casa di Noale, che a partire dal prossimo anno non potrà più contare più su quelle agevolazioni pensate dalla MotoGP per aiutare le squadre di seconda fascia nel riavvicinarsi ai top team.

Sesta posizione per Joan Mir, rimasto ai margini della lotta per il podio, ma che rappresenta comunque un buon bottino per la gerarchia iridata dopo lo zero di Portimao. Alle sue spalle Takaaki Nakagami, primo dei team privati, mentre a concludere la top ten sono Enea Bastianini, un ottimo Marco Bezzecchi e Brad Binder. Solamente diciannovesimo Alex Rins, che alla vigilia del weekend si era presentato in testa al campionato a pari punti con Quartararo.

Bagnaia ritorna al successo

Francesco Bagnaia aveva rappresentato una delle incognite di questo avvio di campionato, alternando prestazioni opache a rimonte da prima pagina. In particolare, il recupero in Portogallo dopo un sabato disastroso, condito da un brutto incidente che gli aveva lasciato dei dolori al braccio e alla spalla, aveva fornito indicazioni piuttosto positive. La speranza dell’italiano per il Gran Premio di Spagna era quella di essere in grado di confermarsi competitivo già dalle qualifiche, gettando così solide basi per la domenica. Un obiettivo centrato alla perfezione sabato pomeriggio, quando con un giro al limite era stato in grado di centrare la sua prima pole dell’anno.

Una prima posizione significativa anche perché, fino a qualche anno fa, Jerez non rappresentava una delle piste più adatte alle caratteristiche della Borgo Panigale. La vittoria a sorpresa del 2021 era stata coadiuvata dal problema al braccio di Quartararo, che non gli aveva permesso si esprimersi al meglio, ma quella di questa stagione ha un sapore speciale. Il successo è giusto al termine di una corsa dominata dall’inizio alla fine, mantenendo un ritmo inarrivabile per gli avversari, a partire dallo spegnimento dei semafori. Rimanere davanti era fondamentale, perché ciò avrebbe aiutato a mantenere più basse le temperature della gomma anteriore, date le temperature roventi dell’asfalto.

“Ho guidato tutta la gara cercando di limitare la spalla. Negli ultimi giri avevo un po’ male alla mano, ma questo non ha compromesso nulla. Nel 2021 Quartararo sembrava imbattibile qui a Jerez, in quel caso la sua sfortuna è stata avere un problema al braccio e abbiamo recuperato. Quest’anno invece abbiamo spinto per tutta la gara, siamo stati costanti”, ha spiegato Bagnaia.

Quartararo: un secondo posto prezioso in ottica mondiale

Nonostante al sabato gli fosse sfuggita la pole position, Fabio Quartararo era tra i grandi favoriti per la corsa, complice il buon passo sulla lunga distanza mostrato nelle libere. Le alte temperature rappresentavano però un ostacolo, perché rimanere alle spalle di un altro pilota avrebbe significato surriscaldare lo pneumatico anteriore, aumentando il rischio di caduta. Per questo il francese aveva tentato sin dalle prime battute di portarsi in testa alla classifica, nella speranza di poter girare in aria libera e imporre il proprio ritmo.

Una strategia che, a dispetto dei molteplici tentativi, non aveva sortito gli effetti sperati, date le difficoltà nel trovare il punto ideale in cui tentare la staccata decisiva. Ciò lo aveva spinto a prendere qualche decimo di margine nel tentativo di far rifiatare le gomme, con la speranza di riproporre l’attacco nei giri finali, che però non è mai arrivato: “Per me l’obiettivo era superare Bagnaia nei primi tre giri, ma era impossibile. Ci ho provato per tutta la gara, ma c’era troppo caldo, la gomma anteriore era un chewing-gum. Così sono rimasto lontano da Pecco per quasi tutta la gara, ho provato di tutto, ma Bagnaia ha fatto una gara fantastica, abbiamo girato con un passo davvero forte. Anche se non ci sono stati sorpassi tra di noi, è stata una gara molto intensa. Io e Pecco abbiamo fatto uno step in avanti, mi auguro di lottare altre volte con lui, però magari spero di vincere io la prossima volta”, ha raccontato il pilota in testa al mondiale.

Lo spettacolo per il podio

Tra le note più interessanti e divertenti c’è anche la lunga battaglia per il terzo gradino del podio, dove Espargarò, Marquez e Miller sono stati i veri protagonisti. Dopo essere riuscito a portarsi alle spalle del duo di testa, il Ducatista era stato in grado di difendersi dagli attacchi dello spagnolo della Honda, sempre vigile nello sfruttare qualsiasi opportunità a disposizione. Grazie a delle staccate al limite, infatti, l’australiano aveva tenuto duro, respingendo ogni volta degli attacchi che sembravano sempre più decisi, soffrendo però in termini di pneumatici.

Dopo un lungo duello, Marquez era finalmente stato in grado di tentare il primo vero attacco della corsa, superando Miller non in frenata, ma in percorrenza di curva, rimanendo cucito al cordolo interno. Un sorpasso forse inaspettato nelle modalità, ma che gli aveva spalancato le porte a una possibile mini-fuga. Al contrario di quanto ci si potesse aspettare, tuttavia, quel tentativo sarebbe durato solamente pochi chilometri, perché un errore all’ultima curva lo aveva costretto a perdere non solo la posizione sul rivale appena sopravanzato, ma anche su Aleix Espargarò, che nel frattempo era stato in grado di scavalcare l’australiano della Ducati. A quel punto, per lo spagnolo dell’Aprilia i giochi erano fatti, potendosi così lanciare sotto la bandiera a scacchi per conquistare uno dei podi più sofferti in carriera.

“Sono molto contento. A livello mentale è stata una gara difficile, ero più veloce ma non riuscivo a superare Miller e Marquez. Oggi dovevo aspettare un loro errore. Quando li ho passati, ho spinto come un matto. Ora siamo secondi in campionato”, ha spiegato il pilota della casa di Noale.