Tutto il mondo gialloblù piange la scomparsa di Emiliano Mascetti, uno delle figure più importanti della storia dell’Hellas. Dopo aver vestito per undici stagioni la maglia del Verona, ne divenne direttore sportivo, costruendo con Osvaldo Bagnoli la squadra che nel 1985 conquistò un incredibile scudetto tricolore.

Il suo arrivo a Verona, l’inizio di un amore

La sua avventura nel Verona cominciò nel lontano 1967, quando Niels Liedholm lo prelevò dal Pisa in cambio di Joan. In nerazzurro ricopriva il ruolo di centravanti ma il “Barone”, uno che di calcio se ne intendeva, lo schierò subito in mezzo al campo, attratto dalla sua classe e dalla sua visione di gioco. In gialloblù fu subito pedina inamovibile, fino a diventarne capitano. Per due anni vestì anche la maglia del Torino ma il richiamo dei colori gialloblù fu così forte che tornò in riva all’Adige per chiudervi la carriera. Dimostrò il suo attaccamento ai colori gialloblù declinando persino l’offerta dell’Inter – dove sarebbe dovuto andare assieme ad Arcadio Spinozzi – per rimanere in serie B a fare da “chioccia” a un gruppo di giovani tra i quali, guarda caso, muovevano i primi passi calciatori del calibro di Beniamino Vignola e Roberto Tricella.

Emiliano Mascetti con la maglia dell’Hellas

Il connubio vincente con Osvaldo Bagnoli

Appesi gli scarpini al chiodo divenne direttore sportivo e con Osvaldo Bagnoli, formò un duo inossidabile e visionario, capace di portare la squadra dalla serie B alla A, con la conquista dello scudetto, una serie di indimenticabili imprese in campo europeo e due finali consecutive di Coppa Italia, purtroppo perse entrambe.

Inutile ribadirlo, il Verona ieri ha perso uno dei più grandi protagonisti della sua ultracentenaria storia. “Ciccio”, come tutti lo hanno sempre chiamato, era veramente una persona speciale. Elegante, leale, giocatore tecnico e intelligente, dirigente competente e lungimirante. La lista degli aggettivi, in realtà, potrebbe essere molti più lunga.

Il Presidente dell’Hellas Maurizio Setti ha confermato l’intenzione di creare a breve qualche iniziativa in suo onore. Qualche tifoso – anzi più d’uno – ha suggerito di ritirare la maglia numero 8, la sua maglia. L’importante, lasciatecelo dire, è che comunque si faccia qualcosa. Una persona così lo merita indubbiamente.

Emiliano Mascetti sulla panchina gialloblù con Osvaldo Bagnoli

Il ricordo di Volpati

Sono veramente in tanti a piangerlo: compagni di squadra, giocatori, dirigenti, presidenti e molti altri ancora. Per dare un’idea del suo spessore umano, ci sono le parole pronunciate a Radio Verona da Domenico Volpati, un altro degli indimenticabili eroi dello scudetto dell’85: «Difficile raccontare Ciccio Mascetti a un giovane di oggi. Non perché di persone così nello sport ce ne siano sempre meno, ma perché non ce ne sono proprio più.»

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