Che senso ha ricordare la data in cui si è nati?

Si tende a festeggiare un compleanno importante, i primi anni di vita di un bambino o gli anni “tondi”, quelli che sembrano portare un cambiamento da un decennio all’altro, in particolare quando si passa agli “anta”.

Oggi noi di “Heraldo” mettiamo due candeline su una torta immaginaria, poiché di festeggiamenti in tempo di post pandemia e di un conflitto in atto non se ne vede traccia.

Ma pensare al nostro giorno di nascita, il 31 marzo 2020, è utile per guardare al ruolo cruciale, nel decodificare la realtà, sia dell’informazione che dell’essere informati.

La libertà di stampa sotto attacco

La libertà dei mass media è in calo. Non si tratta di una notizia.

L’ultimo fatto eclatante arriva dalla testata indipendente “Novaya Gazeta“.

Il numero del 28 marzo è in russo e ucraino, con due pagine bianche. I redattori del quotidiano diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, che pubblicò tra l’altro i reportage di Anna Politkovskaja sulla guerra in Cecenia, hanno annunciato che sospenderanno le pubblicazioni fino alla fine della guerra in Ucraina, motivando la decisione con le pressioni delle autorità.

L’ultima edizione del giornale “Novaya Gazeta” conteneva un rapporto dettagliato sulla città ucraina di Kherson occupata. Il titolo in prima pagina recita: “Russia. Sta bombardando. Ucraina”

Dopo la chiusura nelle ultime settimane di altri media quali la radio “Echo” di Mosca e la televisione “Dozhd“, il panorama dell’informazione russa appare quasi integralmente irreggimentato e in linea con le direttive del Cremlino, volte a cancellare ogni manifestazione di dissenso.

Continua “Meduza”, sito di notizie ufficialmente messo al bando ma ancora visibile aggirando la censura tramite Vpn. Unica testata russa a trasmettere la prima intervista data dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il sito è stato designato ormai da quasi un anno come “agente straniero”.

La sfiducia nella scienza

Oggi parliamo di conflitto russo-ucraino.

Ma fino a poco più di un mese fa a dettare l’agenda giornalistica era lo scontento degli italiani nei confronti delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, non del tutto superata.

Secondo «La società italiana al 2021» del 55esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste. Per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace. Per il 31,4% è un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici

L’informazione ancora una volta gioca un ruolo cruciale, contro la censura di regimi sempre più chiusi, e contro una sfiducia e diffusione di fake news attraverso i social network, che vedono le persone sempre più spaesate nella possibilità di approfondire e comprendere cosa è vero e cosa non lo è, o lo è in modo parziale.

La seconda edizione del Festival del giornalismo di Verona

Da questa consapevolezza ricominciamo a guardare al Festival del giornalismo, nato grazie a questa testata e alla sua redazione nel 2021. Progettiamo il nostro terzo anno portando di nuovo in città per il secondo anno un’occasione di approfondimento e dialogo tra giornalisti e giornaliste italiane con il pubblico fatto da cittadini, studenti e universitari.

Dopo un’anteprima il 10 maggio, e la manifestazione si svolgerà dal 13 al 16 maggio al Mercato Coperto di Coldiretti Verona, con tre eventi “fuori le mura” a Legnago, Soave e Bardolino.

Dopo il debutto a luglio 2021, la seconda edizione ruoterà intorno al tema dell’Ecosistema, inteso in senso ambientale, con le criticità del nostro tempo e del prossimo futuro anche dal punto di vista dell’informazione.

La giornalista Emanuela Zuccalà, ospite della prima edizione del Festival del giornalismo di Verona.

Ma anche si parlerà di Eco-sistema, come critica al mondo del giornalismo che genera un rumore di fondo, un’eco la cui veridicità passa in secondo piano per dare spazio alla polemica, anche solo per inseguire un click da parte dell’utente.

Il festival del giornalismo ha lo scopo di riaprire un dialogo con l’opinione pubblica in un tempo di forti contrapposizioni e schieramenti. In quanto città attraversata da un fiume e luogo di scambi, pensiamo che Verona sia un luogo ideale per generare il dialogo e arricchire il confronto anche tra generazioni.

Anche per questo, offriamo un programma ricco di voci ed esperienze, dal giornalismo di inchiesta alle nuove tecnologie, dalla cultura al giornalismo sportivo, su carta stampata, radio, web, televisione.

Festeggeremo con il festival la nostra piccola realtà. Vi aspettiamo a maggio.

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