Verona Volley supera Vero Volley Monza per 3-1 all’Agsm Forum e festeggia una salvezza meritata, arrivata proprio all’ultimo momento utile. Incerottata come mai in stagione, Verona non si è persa d’animo, ha dimostrato di saper gestire la pressione e di saper uscire dai momenti difficili. Retrocede, invece, Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. I calabresi partivano indietro di due punti alla vigilia dell’ultima giornata, ma sono stati sconfitti da Gas Sales Bluenergy Piacenza e, quindi, hanno dovuto rassegnarsi a scendere in A2.

Dopo una stagione ricca di alti e bassi, Verona Volley ha dunque raggiunto il traguardo del mantenimento della categoria. In modo sofferto, coeso, determinato. Ora si può dunque programmare il futuro con un prudente ottimismo.
Andiamo però ad analizzare l’ultima giornata di gare e, nel complesso, tracciare un bilancio stagionale.

L’ultima giornata, piaceri reciproci e tanto turnover

La salvezza va conquistata presto perché poi, man mano che ci si avvicina al termine della regular season i risultati sfuggono ai pronostici. Non si sa mai quel che può capitare. Questo adagio è stato confermato anche nell’anno in corso e, a pagarne le conseguenze, è stata Vibo Valentia, che ha inseguito invano il terzultimo posto.
Tante assenze, tanto turnover da parte delle squadre, molte le esigenze di preservare atleti a discapito della regolarità sportiva dell’ultima giornata. Così è stato, ad esempio, tra Top Volley Cisterna e Itas Trentino, sfida in cui gli ospiti sono sembrati disinteressati a giocarsi il secondo posto. Buon per la squadra di Latina che ha così raggiunto i playoff.
Anche a Verona l’andamento del match è stato condizionato dalla classifica. Gli ospiti, infatti, dopo il 2-0 provvisorio di Piacenza a Vibo, non essendo più in grado di recuperare posizioni in classifica (e gialloblù già salvi), hanno avviato una girandola di cambi che non poteva non favorire Verona, brava ad approfittarne e a vincere 3-1.

Ognuno è giusto che faccia le scelte più opportune

Si discute in tutti gli sport e in varie categorie in merito a questi finali di stagione in cui si intrecciano interessi e disinteressi molto evidenti, in cui gli uni subiscono il condizionamento degli altri. Sempre è stato e sempre sarà così, a meno che non si rivoluzionino le formule dei campionati, rendendo ogni giornata un momento chiave della stagione. Forse, però, non sarebbe giusto nemmeno così. La salute degli atleti e gli investimenti degli sponsor non possono nemmeno essere messi alla prova in ogni singolo giorno di competizione. Occorre equilibrio su questi aspetti e questa formula di SuperLega, tutto sommato, appare un compromesso ragionevole.

Piaccia o meno, dunque, ogni staff e ogni società ha il diritto di agire nel modo che ritiene più opportuno, rispetto agli obiettivi che si pone e alle esigenze di gruppo che via via maturano. Impossibile valutare da fuori le scelte interpretandole con gli occhi del tifoso che vorrebbe sempre i grandi campioni tutti in campo. Anche loro hanno il diritto di riposare, soprattutto se, da tifosi, pretendiamo eventi di pallavolo in ogni stagione e in ogni periodo dell’anno.

Agsm Forum in festa

Domenica, in ogni caso, per Verona è stata festa grande. Questo è ciò che rimane e che rappresenta a tutti gli effetti il primo momento di grande aggregazione pallavolistica a Verona dopo il lungo periodo del Covid-19. Una gioia per la società e per i tifosi più incalliti, ma soprattutto per l’intero movimento pallavolistico veronese richiamato all’evento da Verona Volley per supportare la squadra in campo. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze che, in fondo, ricorderanno la vittoria e i festeggiamenti salvezza più che la qualità del gioco in campo. Non sarebbe stato diverso se le squadre si fossero incontrate con animi ben più battaglieri.

Un giudizio sulla stagione

Luci e ombre hanno caratterizzato la stagione dei gialloblù. Come è normale che sia per un gruppo giovane la cui salvezza sportiva non deve essere considerata un fatto scontato.
Deficitari in trasferta, solo 7 punti conquistati lontano da Verona, competitivi anche ai massimi livelli in casa. Gli alfieri di Verona Volley hanno vissuto la stagione tra alti e bassi. Tra gli scalpi importanti quello dell’Itas Trentino, ma anche Milano, Piacenza e Monza sono state battute all’Agsm Forum. È mancata, però, continuità. La squadra nel complesso è cresciuta durante l’anno sia in qualità che in coesione. Unica grande pecca quella di essere arrivata fino in fondo a giocarsela quando, forse, in qualche momento, sembrava che si potesse assistere ad un finale di campionato più sereno. In questo senso la differenza in negativo è stata la sconfitta per 3-0 patita a Vibo Valentia, vero momento buio della stagione.

Rok Mozic, rimarrà a Verona? – Fonte: www.legavolley.it

I voti dei singoli

Nel complesso, Verona Volley si merita più di una sufficienza piena. Promossa la società al seguito della prima squadra, promosso lo staff, promossi gli atleti. Voto 7, per la scoperta di Rok Mozic, ma anche per aver valorizzato Lorenzo Cortesia, Giulio Magalini e Andrea Zanotti in un contesto così competitivo come la SuperLega. Non solo, per averci offerto un altro sprazzo di quel campione assoluto che è Vieira De Oliveira Raphael.

Rok Mozic, voto 9: prima stagione in Italia, prima in SuperLega e… boom! miglior marcatore del campionato. Di lui stupisce la continuità incredibile tenuta e i margini di crescita che ancora possiede, specie al servizio. Gian Andrea Marchesi ha dichiarato che lo sloveno rimarrà a Verona a lungo. Nell’entusiasmo della salvezza raggiunta, sono dichiarazioni che dovranno essere confermate dai fatti visto che sullo schiacciatore stanno convergendo tante manifestazioni di interesse e non sarà facile trattenerlo, al di là della volontà societaria.

Giulio Magalini, voto 7: aveva già saggiato i campi della massima serie, ma questa va considerata a tutti gli effetti la stagione del debutto vero. Promosso. Non sarà un campione assoluto, ma il veronese ha dimostrato di poter stare a questo livello. Può ancora migliorare in continuità, ma in attacco ha offerto singole prestazioni di valore assoluto. Bravo “Rado” Stoitchev (voto 7) ad alternarlo, senza bruciarlo, con Asparuh Asparuhov. Il bulgaro, voto 5, rappresenta la delusione dell’anno in casa Verona Volley. Non è un fenomeno, non fa la differenza in attacco e in seconda linea non ha offerto grande continuità. In particolare, non è migliorato dall’anno scorso e, per un giovane, il fatto non è positivo.

Lorenzo Cortesia, voto 7: media tra un inizio non del tutto sufficiente, a tratti negativo, e un finale di stagione di grande qualità. Prospettive ottime, le qualità non erano in discussione, le risposte caratteriali sono arrivate.

Raphael, voto 10: Va detto. Il voto è del tutto falsato da quello che il giocatore ha rappresentato e rappresenta nell’immaginario di chiunque abbia seguito pallavolo negli ultimi vent’anni. Vederlo in campo, però, con tutta la sua classe, il carisma, ma anche rinnovato entusiasmo e vivacità, in ogni caso rappresenta un privilegio che i veronesi hanno potuto apprezzare. Potrebbe giocare fino a 50 anni, ma la sensazione è che non ci sia più molto tempo per vederlo all’opera.

Luca Spirito, voto 6: Professionista esemplare con l’unica pecca di non essere un fenomeno. La contemporanea presenza di Raphael quest’anno lo ha dimostrato ad ogni allacciata di scarpe. Lui, testa bassa, ha tenuto la barra dritta e non si è perso in questo continuo confronto ad armi impari. C’è da esserne certi che il primo ad ammirare la classe di Raphael sia stato proprio lui.

Le prospettive per la stagione 2022/2023

Proprio il biennale in scadenza firmato dall’atleta savonese riaprirà a brevissimo una delle questioni centrali nella progettazione della stagione prossima di Verona. Affidarsi ancora a lui o ad un altro palleggiatore italiano, non così facile da reclutare sul mercato o, viceversa, coinvolgere nel progetto sportivo uno straniero nel ruolo?
La scelta dipenderà dal budget disponibile, dalle opportunità di mercato, il tutto collegato con le regole sulle soglie di giocatori stranieri presenti a roster.

Quello che è certo è che la scelta del regista del futuro produrrà una serie di conseguenze a catena sullo sviluppo dell’intera programmazione legata alla prima squadra.
Appare prematuro parlarne nel dettaglio ora e nel frattempo c’è da gustarsi una salvezza raggiunta e, a seguire, i playoff per il 5° posto, qualcosa più di un brodino per chi sarà escluso dalle semifinali scudetto.

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