Sono solo due le giornate disputate fin qui in SuperLega e tre nella massima serie femminile e già sono svariati i temi da approfondire.

Note molto liete per Verona Volley che, pur rimanendo ancorata allo zero in classifica, sta dimostrando una qualità sufficiente a garantirsi la salvezza e pare abbia fatto un gran colpo di mercato aggiudicandosi lo sloveno Rok Mozic.

News dalla SuperLega

La notizia della settimana è la caduta di Civitanova per mano di Piacenza e della verve offensiva di Adis Lagumdzija, ventiduenne bosniaco di passaporto turco, la cui crescita appare esponenziale. In ottica classifica, Taranto e Padova si aggiudicano i due derby salvezza e, al momento, proprio questi appaiono i risultati più rilevanti fin qui registrati.

Da un punto di vista tecnico tattico, molto interessante lo spunto proposto da Trento e da coach Angelo Lorenzetti con l’utilizzo contemporaneo di tre attaccanti ricevitori. Lo schema non è certo una novità, ma è interessante la sua applicazione con lo scarico dai compiti di ricezione del laterale di seconda linea e non di quello di prima linea, per meglio gestire l’attacco pipe. In ogni caso potrebbe essere un sistema molto utile anche in chiave nazionale, vista la duttilità di un Michieletto o di un Lavia.

Top maschile della settimana

Da Verona arrivano liete notizie in merito ad uno dei volti nuovi della squadra gialloblù. Rok Mozic, al cospetto della favorita Perugia, ha realizzato una prestazione eccellente a livello offensivo e dimostrando di essere un vero e proprio giocatore da SuperLega.

Lo attendiamo alla prova della continuità, ma potrebbe essere un vero crack per Verona Volley.

Flop maschile della settimana

Ravenna non era partita certo per fare un campionato di alta classifica, ma nelle prime due giornate di campionato ha deluso.

Un derby salvezza casalingo perso per 3-0 con il 36% in attacco la dicono lunga su quanto lavoro ci sia da fare per raggiungere un livello di competitività accettabile.

News dalla serie A1 femminile

Se qualcuno poteva pensare che Conegliano avesse qualche problema di rendimento causa infortuni vari, si è sbagliato di grosso.

Nel big match contro Novara è viceversa emerso che sono le avversarie ad essere ancora indietro nello sviluppo del proprio sistema di gioco. Alla vittoria consecutiva numero sessantotto del sestetto guidato da Daniele Santarelli, si guarda verso l’orizzonte e non si scorge chi possa impensierire la corazzata veneta.

Da rilevare un dato statistico: nelle prime 21 gare di regular season abbiamo assistito ad un solo tie break e a 10 partite terminate per 3-0. Il dato, presumiamo, si normalizzerà, ma è la conferma del divario di potenzialità tra molte compagini del massimo campionato.

Top femminile della settimana

Menzione d’onore per Paola Egonu che, nonostante ci abbia abituato a prestazioni da fuoriclasse, non finisce di stupire e sigla 25 punti in 3 set surclassando la rivale di ruolo Ebrar Karakurt nel big match di terza giornata.

Busto Arsizio vola in classifica con tre successi su tre.

Singolare nella pallavolo moderna che Lucia Bosetti, una delle sue schiacciatrici titolari, abbia attaccato solo 6 palloni in tre set. Singolare, ma non fuori logica per le caratteristiche dell’atleta, capace di fare la differenza in ogni altro fondamentale.

Flop femminile della settimana

In campo femminile invece bocciata Perugia, alla ricerca ancora della giusta chimica di squadra.

I nomi in roster per ben figurare ci sono, ma la casella zero nei punti in classifica dopo tre giornate, impone un primo giustificato allarme.


L’approfondimento della settimana

Il presidente federale Giuseppe Manfredi ha disposto un minuto di raccoglimento in memoria della pallavolista afghana Mahjubin Hakimi prima dell’avvio di tutte le partite disputate sul territorio nazionale in questa settimana.

La notizia della morte della ragazza è stata diffusa largamente sul web, interessando i social e diventando spunto di dibattito, a maggior ragione perché la vicenda non appare del tutto chiara, a partire dal nome della stessa atleta, come è normale e logico che sia per un fatto avvenuto in un paese in cui la libertà di stampa è fortemente limitata.

Come siano andati i fatti non sarà facile comprenderlo fino in fondo, ma sembra che in questo caso i talebani non abbiano una responsabilità diretta.
In ogni caso, la povera Mahjubin Hakimi, morta con tutta probabilità già ad agosto, oggi diventa un simbolo attorno al quale il movimento pallavolistico doverosamente si unisce.

Il simbolo della lotta per la libertà delle donne, per la loro autodeterminazione, contro ogni violenza fisica e psicologica. La pallavolista afghana appartiene ad un mondo distante da noi, governato da logiche sociali di difficile comprensione, ma è anche molto somigliante a tutte quelle donne di qualsiasi nazionalità, pallavoliste e non, che giorno dopo giorno cadono sotto i colpi della violenza e dell’atrocità. Magari non decapitate da un talebano, magari non ammazzate a causa del loro voler praticare sport, ma vittime della medesima ignoranza tribale e assenza di rispetto verso l’altro.

In questo senso la pallavolo veronese, così duramente provata in questi mesi, saprà cogliere l’occasione del minuto di raccoglimento e unirsi ancora una volta come portatrice di un messaggio forte e di speranza.

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