È stato presentato questa mattina al Payanini Center a Verona il nuovo progetto calcistico di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, due pilastri, sia pur in tempi diversi, dello storico A.C. Chievoverona escluso quest’estate dai campionati professionistici per le note vicende legate ai mancati versamenti dell’iva. Una vicenda, quella, che non smette di suscitare perplessità e che forse non è nemmeno finita qui, visto che il presidente Luca Campedelli ha deciso di proseguire la sua battaglia legale.

Dal canto suo l’ex attaccante gialloblù, in compagnia dell’ex portiere ma anche di molti compagni di squadra dell’epoca d’oro (Nicolas Frey, Luciano, Lorenzo Squizzi ed altri) ha deciso di ripartire da zero o quasi con un progetto parallelo, che inevitabilmente sta anche dividendo la tifoseria. La nuova società, denominata FC Clivense, partirà come ampiamente anticipato dalla terza categoria, ma l’idea di fondo è quella di tornare a breve fra i professionisti, magari attraverso la famosa regola dell’articolo 52 della FIGC (che permette, in determinate condizioni, di essere promossi direttamente fra i professionisti saltando qualche “passaggio” sul campo) o con altri mezzi. È questa la speranza che in fondo anima oggi chi cerca, a suo dire, di riportare in alto il nome del Chievo. Alla conferenza era presente anche il Sindaco di Verona Federico Sboarina, che ha spiegato: «La storia del Chievo non viene cancellata perché oggi riparte con due persone che hanno fatto la storia di quella società e che oggi si impegnano a portare avanti un progetto, nel solco di quanto fatto in passato. Mi sono sentito con il Presidente della FIGC Gabriele Gravina per capire se c’erano i margini per applicare l’articolo 52 l’anno prossimo. Ho trovato in lui grande apertura, anche se ovviamente condizionata alla realizzazione di un progetto serio, che si fondi su un settore giovanile ben organizzato e un’idea portata avanti con amore e passione. Elementi che io per primo considero fondamentali e ritengo che in questo caso ci siano. Faccio, quindi, un grande in bocca al lupo alla nuova società. Se ci saranno le condizioni richieste mi auguro davvero che già nella prossima stagione si possa fare un salto quadruplo di categoria. In ogni caso, per quanto riguarda l’impiantistica, come Comune daremo la massima disponibilità per trovare le soluzioni più idonee.»

Pellissier: «Dobbiamo tornare nel calcio che conta»

Parole apprezzate dal presidente Pellissier che, nel corso dell’evento, ha regalato al Sindaco la bandiera della nuova società su cui campeggiava il logo, uno scudetto bianco blu con le figure della diga e di un pallone vintage in amaranto. “Volevamo che il nome di quella società potesse continuare nel tempo” ha raccontato ai giornalisti il numero 31.

Sergio Pellissier durante la conferenza stampa

«Era brutto che non ci fosse più il Chievo all’interno del FIGC. Volevamo partire già subito con il settore giovanile, ma il tempo era insufficiente e non volevamo sbagliare, nella fretta, con un’impostazione sbagliata. Vorremmo un giorno poter avere un centro sportivo come quello del Payanini, che per il momento ci ospita per gli allenamenti. Dovrebbe essere l’obiettivo di tutte le società, anche se su questo tema in Italia siamo ancora molto indietro. Vorremmo tornare laddove il calcio può dare soddisfazioni a tutti i tifosi. Partiamo con umiltà, perché credo sia giusto così, però abbiamo anche entusiasmo e voglia di costruire qualcosa di importante. Tanti sponsor hanno dimostrato interesse, perché evidentemente hanno capito cosa vogliamo costruire. E cioè una società sana, familiare, che cresce e fa crescere, insieme a tutti quelli che vogliono partecipare.» «Non è la società di Pellissier e di Zanin», ha poi continuato, «ma di tutte quelle persone che vogliono sostenere questo progetto. Bisogna farlo con passione e non per logiche di business. Abbiamo obiettivi grandi. Speriamo che tutti ci diano una mano a raggiungere i nostri sogni. Mister Allegretti? Ci vuole coraggio, entusiasmo e possiamo costruire qualcosa insieme. Ha già avuto esperienze in altre categorie, ma si è reso disponibile per noi a scendere in terza categoria. Mi è piaciuto perché ha voluto scommettere su se stesso e su di noi.»

Le tre maglie di gara (a sinistra la prima maglia, al centro, in gialloblu, la seconda e a destra, in amaranto, la terza) – Foto di Giorgio Vincenzi

E a chi gli chiede della denominazione della nuova società, cambiata da Chievo 2021 a FC Clivense solo nelle ultime ore (dopo la diffida di Campedelli a utilizzare lo stesso nome della sua squadra, ndr), Pellissier risponde: «La mia non è una guerra. Io avevo scelto il nome Chievo perché sono cresciuto in quella società, da cui ho avuto tutto. Mi sembrava semplicemente brutto che quel nome scomparisse dalla FIGC. Ecco perché volevo portarlo avanti. Il Chievo che abbiamo conosciuto tutti purtroppo ora non c’è più. Io spero che si possa davvero salvare, ma nel frattempo volevo anche che non scomparisse del tutto. Comunque per me il Chievo non è certamente solo un nome, ma un gruppo di persone, un progetto, un’idea. Quindi l’importante, alla fine, è solo la voglia di crescere e unire. Questo è il concetto di Chievo che ho ammirato e che voglio difendere fino in fondo. Ora però viviamo un’altra esperienza.»

Mister Allegretti: «Ci vuole un pizzico di pazzia»

Mister Riccardo Allegretti durante la conferenza stampa

Alla fine parla anche mister Riccardo Allegretti, con un passato da calciatore anche al Chievo (2005) e giramondo del pallone italico. Da allenatore è cresciuto come allenatore del settore giovanile del Monza  e ora si mette alla prova con una prima squadra, sia pur in terza categoria. «Ci vuole un pizzico di pazzia» ammette, « ma soprattutto ambizione e volontà di fare bene. Fondamentalmente non c’è un’unica strada per chi, come me, vuole fare l’allenatore. Io ho scelto Chievo perché fondamentalmente credo che la cosa più importante sia quella di lavorare con persone serie e qui ci sono. Ho deciso di impegnarmi in questo progetto per cercare di dare il massimo e riuscire a portare la nuova società dove merita di stare. Io mi concentrerò sulla parte di campo e speriamo a breve di riuscire a completare la rosa, visto che l’impegno di campionato è imminente. Poi con il tempo si vedrà se la qualità del nostro lavoro avrà portato i suoi frutti.»

Foto di Giorgio Vincenzi

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