Il 30 agosto 2021 si è svolto nella sala Cavalieri del Liceo Montanari l’ultimo atto del progetto Erasmus. Il programma Erasmus, acronimo di European Community Action Scheme for the Mobility of University Students, è un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea che quest’anno ha compiuto ben 34 anni e che in questi due anni, come non mai, ha sofferto di chiusure e limitazioni a causa della pandemia. Un senso, quello dell’integrazione europea che oggi pare sospeso e limitato al mero aspetto economico.

Ecco, dunque, il senso di un progetto didattico come “Our common history”, “La Nostra storia in comune”, un lavoro di ricerca e condivisione che ha accomunato per un anno intero un gruppo di alunni di Verona e gli alunni del Martin-von-Cochem-Gymnasium di Cochem (Germania, Mosella) e che ha prodotto un ebook (che verrà stampato anche in una 50 di copie).

Un’attività che con i coetanei tedeschi è avvenuta tutta online (presentazione conclusiva compresa) mentre, inizialmente, doveva consistere in uno scambio di studenti tra i due paesi; tuttavia, si è raggiunto l’obiettivo sia di creare relazioni significative tra i coetanei nell’ottica del progetto dell’Erasmus, ovvero ricercare e approfondire, anche oltre le barriere linguistiche, le radici comuni dell’Europa intesa come comunità. Il risultato è un ebook di ben 94 pagine, bilingue (tedesco e italiano) strutturato come una guida turistica e che mette in risalto i monumenti e i punti di interesse dei rispettivi paesi, studiati e approfonditi dagli stessi studenti che hanno collaborato a distanza. Focus, che unisce Italia e Germania, l’eredità culturale veicolata dai resti archeologici che, per Verona e l’area del Garda, consiste naturalmente nei monumenti che tutti conosciamo e nello studio dell’epigrafia latina; per la Germania, oltre a monumenti come la Porta Nigra di Treviri, la Basilica palatina di Constantino, la Villa romana ad Ahrweiler, le tombe romane vicino a Nehren, più elementi culturali tipici della Mosella e della sensibilità teutonica come il Monastero di Stuben o il mercato del bestiame di Treviri. D’altronde, la conservazione dei monumenti dell’antichità, in una terra come quella della Mosella che è intrisa del sangue di infinite guerre, compresi gli ultimi due conflitti mondiali, vede favorita l’Italia che è riuscita a salvaguardare meglio il suo patrimonio grazie anche alla sua posizione geografica, al riparo delle alpi.

Un’esperienza questa che vuole riparare a un vulnus, ovvero la limitazione della libertà di movimento, scambio e relazione, che ha colpito in maniera più massiccia i ragazzi più giovani, impedendo loro di fare esperienze non solo nel mondo ma anche sotto casa. Tornare a pensare in grande, in una prospettiva europea, può forse essere un primo essenziale passo per ripartire.

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