Di sette partite (su otto) che avevamo provato ad analizzare e pronosticare alla fine ne abbiamo “indovinate” solo 3 su 7. In quattro casi non ci abbiamo preso. E ci sta, per carità. Di certo un po’ sorprendenti sono state le vittorie della Repubblica Ceca sull’Olanda e soprattutto della Svizzera sulla Francia, mentre su Inghilterra-Germania abbiamo azzardato la Germania (rediviva, a un passo dall’eliminazione contro l’Ungheria) puntando sulla solidità tedesca ma, a proposito di solidità, abbiamo oggettivamente sottovalutato quella britannica.

D’altronde, come si diceva allora, i pronostici non li sbaglia solo chi non li fa e quindi ci ostiniamo ancora in questo gioco.

Premesso nuovamente che anche questa volta ci asterremo dall’azzardare qualcosa sulla partita dell’Italia, che venerdì sera alle 21 affronterà a Monaco di Baviera il fortissimo Belgio, numero 1 del ranking mondiale, proviamo a capire come si potrebbero evolvere le altre tre partite di questi quarti di finale.

Svizzera-Spagna (venerdì, ore 18): Luis Enrique è reduce da dieci-gol-dieci nelle ultime due partite, dopo che la sua squadra ne aveva segnato soltanto uno nelle precedenti due. Quando le “Furie Rosse” si sbloccano, si sa, poi non ce n’è per nessuno. Certo, la rocambolesca vittoria (5-3 d.t.s.) contro la Croazia, sulla carta più forte degli elvetici, ha raccontato di una difesa non proprio granitica, ma anche di un attacco che va in gol quando e come vuole.

Dall’altra parte, però, c’è una compagine che ha già fatto un clamoroso sgambetto ai transalpini di Didier Deschamps, favoritissimi per la vittoria finale, e di certo non è da prendere sottogamba. Errore che gli iberici non possono permettersi di fare in alcun modo. Seferovic e Shaqiri, Embolo e Grabinovic sono giocatori da prendere con le molle, ma tendiamo a pensare che, proprio perché “avvisati” dallo scivolone di Mbappé e soci, gli spagnoli faranno di tutto per chiudere la partita e congelarla con il loro proverbiale tiki-taka. Per la squadra di Pektovic, che comunque vada ha già raggiunto un risultato epico, come si suol dire in questi casi l’appetito vien mangiando e non sarebbe la prima volta (si legga alla voce “Grecia 2004”) che una squadra, partita all’inizio del torneo da outsider, riesce a caricarsi sempre più strada facendo e a sorprendere a ogni turno le avversarie. Sarà un bel match. Alla fine, però, la dovrebbero spuntare Morata e compagni. Pronostico: SPAGNA

Repubblica Ceca-Danimarca (sabato ore 18): Schick e compagni, insieme proprio alla Svizzera, sono una delle più belle sorprese degli ottavi, anche se tali soprattutto per chi non aveva visto il gioco dei cechi, che oggettivamente è semplice ma estremamente efficace. L’Olanda “fricchettona” di Wynaldum e Depay ha sottovalutato l’avversario e ne ha pagato amaramente le conseguenze. La compagine allenata da Jaroslav Silhavy appare solida, prende pochi gol e ha trovato nell’ex attaccante di Sampdoria e Roma il finalizzatore di un gioco corale, fatto di buone individualità. Nel ’96, quando per la prima volta si presentarono da “separati” dalla Slovacchia a un torneo internazionale, si issarono fino alla finale, poi persa al golden gol contro la Germania. Era la Repubblica Ceca di Nedved e Poborsky, ma anche questa non scherza. Non sarà facile per la Danimarca, che però ha il vento in poppa. Come la Spagna arriva da due “quaterne” contro Russia e Galles e, soprattutto, ha il morale altissimo dopo aver visto un proprio compagno ritornare letteralmente dall’aldilà, aver colto la qualificazione all’ultimo turno e aver disintegrato gli avversari degli ottavi. Kjaer e compagni sentono il profumo di “impresa” in stile ’92 e vogliono arrivare il più in là possibile, anche per poter dedicare a Eriksen un risultato prestigioso. Sulla carta, con Italia-Belgio, è il match più equilibrato di questo turno. Alla fine, tuttavia, la macchina appare ben oleata e alcune individualità, in tutti i reparti del campo, possono trascinare la squadra nordica al passo successivo. Pronostico: DANIMARCA.

La “Danish Dynamite”

Ucraina-Inghilterra (sabato ore 21): gli inglesi hanno affrontato e (finalmente) battuto il loro vecchio “incubo” tedesco. Smentendo per una volta l’adagio di Gary Lineker che tempo fa disse: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince».

Questa volta non è andata proprio così. Anzi, a Wembley l’armata di Albione, di fronte al Principe William e famiglia e, soprattutto, a un pubblico caldissimo, ha fornito una prestazione convincente e ottenuto il pass del turno con le reti, nel finale, del solito Sterling (alla terza rete decisiva di questo torneo) e del ritrovato Kane. Il gioco è arioso, sfrutta l’ampiezza del campo e la profondità data dagli attaccanti, con l’attaccante del Tottenahm che spesso arretra sulla linea dei centrocampisti per non dare punti di riferimento e favorire gli inserimenti dei compagni dalle retrovie. Dieci uomini di movimento partecipano costantemente alla manovra offensiva e con alcuni elementi (Phillips su tutti) in grande forma e vero valore aggiunto del team. Southgate ha trovato, probabilmente, la formula giusta per portare la sua squadra fino in fondo e, complice il fatto di avere già alle spalle l’avversario più tosto di quella parte di tabellone, sembra avere la strada spianata fino alla finale, che potrà giocare ancora in casa, sempre a Wembley. Difficile, almeno, che sia proprio l’Ucraina a opporsi davvero alle ambizioni inglesi. Gli uomini di Schevchenko sono dei miracolati, perché si sono qualificati per il rotto della cuffia, come quarta e ultima fra le migliori terze, e perché contro la Svezia hanno saputo approfittare del harakiri degli scandinavi, che si sono ritrovati ai supplementari colpevolmente in dieci. Hanno spinto e colto, alla fine con merito, il gol al 120′ minuto. E questo potrebbe dare ulteriore carica, ma la consapevolezza britannica appare superiore alle velleità ucraine. Pronostico: INGHILTERRA.

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