Dopo la separazione da Ivan Juric, sofferta e se vogliamo per certi versi un pizzico inattesa, la priorità in casa gialloblù era identificare in fretta il nome di colui che ne avrebbe raccolto la pesante eredità. Sul tavolo del Presidente Setti e del diesse D’Amico di nomi ne sono circolati molti, alcuni abbastanza verosimili altri un po’ privi del necessario fondamento. A spuntarla, però, è stato Eusebio Di Francesco, profilo mai intercettato fino a pochi giorni prima dagli attenti radar di mercato, che davanti alla proposta gialloblù non ha esitato ad accettare. Reduce da due cocenti esoneri con Sampdoria e Cagliari, dopo le positive esperienze sulle panchine di Pescara, Sassuolo e Roma, l’allenatore di origini abruzzesi ha colto al volo l’opportunità di rimettersi in gioco a Verona, una piazza in grado di ridargli sicuramente la giusta visibilità.

Il nuovo tecnico gialloblù Eusebio Di Francesco che ha preso il posto di Ivan Juric

Appresa la notizia i tifosi si sono “schierati” in due fazioni l’una opposta all’altra. Da una parte quelli che considerano la scelta una decisione azzardata, soprattutto visti gli ultimi due esoneri, dall’altra tutti coloro che lo ritengono un allenatore preparato, vittima di due incidenti di percorso come possono capitare a tutti. In sostanza, per quest’ultimi, Verona può rappresentare per lui la piazza giusta. Tra questi, il nuovo tecnico può contare anche sulla “sponsorizzazione” del veronese Damiano Tommasi, suo compagno di squadra nella Roma, che ha così commentato il suo arrivo: «Sono di parte per il legame che ho con lui, tuttavia credo che il Verona abbia fatto la scelta migliore per sostituire Ivan Juric. Per Eusebio questa è la piazza ideale per fare bene».

L’ex gialloblù Damiano Tommasi, compagno di squadra di Di Francesco alla Roma

Trovata la guida tecnica il focus si sposta ora sulla squadra da allestire. Il nuovo mister gialloblù, di scuola zemaniana, fin dalle origini predilige un 4-3-3 caratterizzato da una chiara impronta offensiva dove la ricerca veloce della verticalizzazione la fa da padrona. Tuttavia, essendo anche tecnico dalla mentalità aperta ed elastica si è subito dichiarato pronto a ripartire da una difesa a tre con l’obiettivo di iniziare a lavorare sulle già solide basi poste da Juric, riservandosi comunque la possibilità di riadattare il tutto alle proprie idee di gioco.

In scena rientra ora D’Amico che, sulla base anche delle risorse disponibili, sia quelle a budget sia quelle derivanti da eventuali cessioni, ha davanti ancora una volta il compito di costruire un organico adatto ai desideri del tecnico. Per quanto riguarda gli obiettivi, giusto per sgomberare il campo da facili illusioni, il primo, e forse unico, traguardo da raggiungere rimane la salvezza. Per una piazza come quella gialloblù, almeno in partenza, un traguardo più che sufficiente.

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