La chiusura dei musei sta dando vita a una serie di progetti divulgativi molto promettenti, anche per i tempi in cui sarà di nuovo possibile visitare fisicamente le collezioni. Palazzo Maffei, che aveva aperto le sue porte a metà febbraio ma ha potuto accogliere per poche settimane i visitatori, lancia da domani un programma divulgativo on line, ideato insieme all’università di Verona e al Teatro Nuovo.

La scienza nascosta nell’arte“, così si chiama il percorso di 16 puntate a cadenza quindicinale, consentirà di esplorare la collezione di arte antica e moderna grazie i canali social – Instagram @palazzomaffeiverona, Facebook @palazzomaffei e sul sito palazzomaffeiverona.com.

Saranno gli studenti di Beni culturali e della laurea magistrale in Arte che illustreranno la connessione che ciascuna opera ha con il mondo scientifico, grazie anche al supporto di brevi video.

Domani quindi aprirà il percorso, che proseguirà fino a giugno 2021, il capolavoro di Giacomo Balla Mercurio che passa davanti al sole, opera che ricorda il fenomeno celeste che il pittore osservò nel novembre del 1914 e che periodicamente si manifesta visibile dalla Terra.

Altichiero da Verona, autore di cui si conserva in collezione il Cristo davanti a Caifa, darà modo di parlare della ricerca scientifica nel Trecento padovano, mentre le opere miniate che arricchiscono i volumi esposti apriranno alla conoscenza del mondo dei colori, dalle materie prime per produrli alla loro preparazione e stesura.  

L’Adorazione dei Magi, attribuita al seicentesco Giovanni Ceschini, sarà spunto per parlare di astronomia, per comprendere se la stella cometa dell’iconografia classica non sia piuttosto una supernova o un effetto luminoso attribuibile alla congiunzione di Giove e Saturno. Le fasi dei pianeti saranno affrontate nell’osservazione di Composizione II di Filippo de Pisis; uno dei celebri Concetti spaziali di Lucio Fontana sarà strumento di indagine per definire i fondamentali della fisica come spazio, tempo, materia. La propagazione delle onde sonore avrà come riferimento rappresentativo l’opera di Luigi Russolo Tower Bridge, del 1929.