Nel nome di Juric
Nonostante un organico ancora in fase di completamento il Verona ha ben figurato all'esordio contro la Roma. La presenza di Juric è l'importante anello di congiunzione con il recente passato.
Nonostante un organico ancora in fase di completamento il Verona ha ben figurato all'esordio contro la Roma. La presenza di Juric è l'importante anello di congiunzione con il recente passato.
Il Verona, come abbiamo scritto su queste colonne già qualche giorno fa, rimane un cantiere aperto. Nel match di esordio contro la Roma, infatti, lo stesso Juric, senza farne segreto nella conferenza stampa della vigilia, si è trovato di fronte a scelte obbligate, condizionate in gran parte da assenze per infortuni e da alcuni giocatori arrivati solo negli ultimi giorni e per questo non ritenuti dal tecnico ancora pronti per scendere in campo.
Nonostante questo “handicap” iniziale la prestazione della squadra è stata molto positiva, ricevendo apprezzamenti da parte di tutti: allenatore, tifosi e addetti ai lavori. Rispetto all’ossatura dell’undici titolare dello scorso anno, sabato sera erano solamente in cinque. Se a questi aggiungiamo l’uscita anzitempo di Empereur, – sostituito più che degnamente dal giovane Lovato, pur sempre alla sua seconda presenza in serie A – e il fatto che Danzi non scendeva in campo da quasi un anno, è facile immaginare la situazione di estrema difficoltà con la quale Juric ha affrontato un match, già sulla carta tutt’altro che facile.
Davanti a questa apparente interruzione di continuità con il recente passato, che in queste settimane non ha mancato di sollevare più di qualche apprensione in tutto l’ambiente, il riscontro ottenuto dal campo è stato senza dubbio positivo e, se vogliamo, in un certo senso di buon auspicio. L’anello di congiunzione di tutto questo è stato, senza ombra di dubbio, ancora una volta Ivan Juric. Il tecnico ha confermato di avere il pieno controllo della nave Hellas, con la squadra che già al primo impegno ufficiale con punti in palio, è riuscita a mettere subito in pratica quelli che sono i dettami del mister croato il quale, relegato in tribuna perché squalificato, è riuscito a comunque a farsi sentire forte e chiaro dai suoi giocatori.
Corsa, intensità, concentrazione, mentalità e grande organizzazione di gioco non hanno fatto difetto, nonostante tutti gli impedimenti del caso, consentendo ai gialloblù di strappare un risultato di grande rilievo. Non per la classifica, troppo presto parlarne alla prima giornata, ma sicuramente per il morale. Il merito principale è, quindi, da ascrivere all’allenatore che è riuscito già a riallacciare il filo con la scorsa stagione dove, pur cambiando molti interpreti, tutto è sembrato quasi essere come prima.
Rispetto allo scorso anno, però, serve comunque azzerare e ripartire perché parliamo di una situazione completamente diversa dalla precedente, anche se i primi riscontri sono risultati più che soddisfacenti. L’organico che affronterà il torneo, infatti, resta in divenire. E qui entra in gioco il direttore sportivo Tony D’Amico al quale spetta l’arduo compito di consegnare al tecnico almeno altre due/tre pedine: sicuramente un difensore e un attaccante, magari con l’aggiunta di un altro centrocampista. A tutto questo, poi, si associa inevitabile lo sfoltimento della rosa per cercare di trovare una sistemazione a chi non sembra rientrare al momento nei piani futuri della società. Il tutto dovrà essere portato a termine, entro e non oltre il prossimo cinque ottobre, data nella quale il mercato chiuderà definitivamente i battenti. Da quel momento la palla passerà definitivamente nelle mani di Juric il quale – statene certi – rappresenta ancora una garanzia.
Foto: Fotoexpress Francesco Grigolini