Morganti danza Bausch
"Moving with Pina" chiude il cartellone dedicato alla danza dell'Estate teatrale veronese numero settantadue. Una conferenza danzata per conoscere da vicino la straordinaria coreografa tedesca.
"Moving with Pina" chiude il cartellone dedicato alla danza dell'Estate teatrale veronese numero settantadue. Una conferenza danzata per conoscere da vicino la straordinaria coreografa tedesca.
Chiude il cartellone dedicato alla danza dell’Estate teatrale veronese uno spettacolo di grandissima qualità. Tra poche ore, alle 21, sul palco del Teatro Romano danzerà Cristiana Morganti, che porta in città il suo Moving with Pina, con il quale ha ottenuto il 57° prestigioso premio della critica francese Syndicat professionnel de la Critique quale miglior interprete della stagione. Prodotto dal centro culturale Il Funaro di Pistoia, con il sostegno della Pina Bausch Foundation, quest’anno compie dieci anni ma mantiene un grande valore simbolico.
In scena la danzatrice e coreografa, diplomatasi all’Accademia nazionale di danza di Roma e in danza contemporanea alla Folkwang Hochschule di Essen, rappresenta una conferenza danzata che conduce attraverso il mondo di Bausch, sperimentato dal punto di vista del danzatore.
Morganti, attraverso un dialogo con il pubblico fatto di parole e movimento, narra la personalità, le qualità tecniche e la capacità innovatrice della straordinaria artista tedesca, scomparsa undici anni fa ed entrata nella storia della danza contemporanea.
Danzatrice solista nel Tanztheater Wuppertal Pina Bausch fino al 2014, Morganti ha danzato in tutti gli spettacoli del repertorio della compagnia e ha preso parte anche alla creazione di coreografie insieme a Bausch. Al cinema ha dato un contributo in “Parla con lei “ di Pedro Almodovar e nel documentario realizzato da Wim Wenders “Pina”, del 2011. Oggi insegna all’Accademia Nazionale di Danza di Roma ed è Professeur Associé al Conservatoire Nationale Superieure de Paris, per il quale ha creato le coreografie Out of Twelve (2012), Sacré Printemps! (2013), Petit Rêve ( 2017).
Nello spettacolo di stasera, emerge quale fosse il metodo della coreografa tedesca: ormai celebri le sue domande cui i danzatori dovevano rispondere con il corpo danzante. Tutto veniva filmato e poi selezionato per dare vita alla coreografia. Ma anche proverbiale la sua maniacale precisione, le continue prove, accanto a una capacità di intuizione frutto di una sensibilità spiccatissima.
«E’ davvero motivo d’orgoglio per me portare sul palco del Teatro Romano una delle artiste italiane più importanti a livello internazionale – dichiara in una nota il direttore artistico dell’Estate teatrale veronese, Carlo Mangolini -. Cristiana Morganti è una delle poche interpreti del Tanztheater Wuppertal che ha saputo sviluppare un linguaggio fortemente personale. Un segno coreografico che deve molto alla scuola della Bausch, ma riesce a mantenere al contempo una forte autonomia compositiva, grazie ad una spiccata e unica vena creativa. I suoi spettacoli si caratterizzano per la precisione della struttura, la pulizia del gesto e la capacità di far emergere le peculiarità anche umane dei danzatori». La rassegna di danza in questa strana estate, durante la quale quasi tutti gli eventi hanno subito una riorganizzazione se non addirittura l’annullamento, chiude quindi con una proposta di grande qualità, chiudendo un percorso che ha indagato attraverso gli altri interpreti “il corpo distillato”, tra esecuzioni da un lato limitate dalle disposizioni anti Covid, dall’altro spinte al massimo nel dialogo tra spazio, musica, pubblico.