B come battaglia
Ieri sera il Chievo ha conosciuto il calendario della serie B 2020/21. Un campionato come sempre difficile da pronosticare, soprattutto adesso con il mercato aperto e le rose ancora da completare.
Ieri sera il Chievo ha conosciuto il calendario della serie B 2020/21. Un campionato come sempre difficile da pronosticare, soprattutto adesso con il mercato aperto e le rose ancora da completare.
“Fammi indovino, ti farò ricco”, recita un proverbio popolare che si potrebbe applicare a ogni uscita del nuovo calendario di serie B, per l’edizione 20/21 presentato dalla Lega ieri sera a Pisa in Piazza dei Miracoli. A proposito di miracoli, ce ne vorrebbe uno per rendere pronosticabile un torneo che non lo è per antonomasia, noto per essere ricco di sorprese e stravolgimenti nel corso della stagione. Vaticini e profezie li affidiamo volentieri ai maghi, anche se la sensazione è che nel caso specifico lascerebbero comunque il tempo che trovano. Ancor di più in questo momento, in cui molte formazioni sono cantieri aperti.
Un ragionamento che vale ulteriormente se il soggetto nella questione è il Chievo. Il completamento dell’organico è in corso d’opera ed i tre casi asintomatici di Covid-19 hanno di fatto bloccato la possibilità di mister Alfredo Aglietti di testare la squadra. Annullate per motivi precauzionali le tre amichevoli in programma con Padova, Legnago e Milan, si sta viaggiando a fari spenti in attesa di poter mettere alle spalle questa seccatura. Una situazione che per quanto non impedisca alla squadra di allenarsi, penalizza il lavoro e le relative valutazioni sull’organico.
Nel frattempo i gialloblù hanno conosciuto quello che sarà il loro percorso nella prossima stagione cadetta. Si parte sabato 25 settembre dallo stadio “Adriatico” di Pescara, per poi debuttare al “Bentegodi” sette giorni dopo contro la Salernitana prima della sosta internazionale e con in mezzo il secondo turno di Coppa Italia contro la vincente di Catanzaro-Virtus Francavilla.
Calendario morbido oppure impegnativo? Torniamo all’incipit di cui sopra. Complicato fare pronostici, per quanto sulla carta le due avversarie d’apertura – tra cui una scampata alla retrocessione via playout – non siano inserite tra le potenziali favorite alla promozione. Le prime teoriche candidate Garritano e soci se le troveranno dopo la trasferta di Reggio Emilia del 3 ottobre, data segnata in agenda dalle società sportive professionistiche che auspicano da ottobre una graduale riapertura degli stadi ai tifosi.
I big match, dicevamo. La sorte ha piazzato al quarto turno Chievo–Brescia, seguito il martedì successivo dalla trasferta al “Brianteo” del Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Se in apparenza il ciclo di gare in prospettiva potrebbe offrire qualche elemento di giudizio rispetto alla tenuta della formazione, val la pena ricordare la classifica della scorsa stagione alla quinta giornata, che vedeva nelle prime posizioni Ascoli (12 punti), Benevento ed Empoli (11) seguite da Perugia, Salernitana ed Entella (10), Pisa e Crotone (8). Ovvero: se oggi, con il mercato ancora aperto, pronosticare è un compito da Nostradamus, per tirare le somme ci sarà ancor più tempo. Si parte con un’unica certezza, che poi è la solita: a prescindere e come sempre questo campionato sarà una battaglia. Sportiva, s’intende.