Primavera gialloblù, una splendida avventura senza lieto fine
Sfuma in finale il sogno Coppa Italia per la Primavera gialloblù. Il risultato non cancella, però, le emozioni di un percorso esaltante
Sfuma in finale il sogno Coppa Italia per la Primavera gialloblù. Il risultato non cancella, però, le emozioni di un percorso esaltante
Si interrompe sul più bello, a un passo dal traguardo, il sogno della Primavera del Verona di conquistare per la prima volta la Coppa Italia di categoria. Nell’atto finale giocato al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia, i gialloblù di Nicola Corrent soccombono di fronte alla Fiorentina. A decidere un match equilibrato e poco spettacolare è l’imperioso colpo di testa di Dutu – capitano della formazione toscana – a inizio ripresa, che regala ai viola il quinto successo nella competizione (il secondo consecutivo). Un’amara conclusione di un percorso esaltante e sorprendente che, però, non cancella quanto di buono mostrato dall’Hellas nel corso della competizione. Un traguardo storico che resterà nei cuori dei
ragazzi e dei tifosi. Un punto di partenza per il futuro del settore giovanile della società scaligera.
Il cammino della squadra di Corrent era cominciato dal primo turno, con la sofferta vittoria di Ferrara: un 4-3 giunto dopo i tempi supplementari contro una Spal che, nel corso della stagione, si sarebbe in seguito rivelata come una delle formazioni più attrezzate della categoria. Poi, i roboanti successi esterni su Pordenone (4-0) e Cagliari (6-1), prima del successo in rimonta, nei quarti di finale, sul Frosinone, capace di eliminare l’Inter al turno precedente. In semifinale, infine, la doppia sfida al cardiopalma contro la Roma: dopo il successo per 2-0 ottenuto nella gara d’andata in casa sul terreno dell’Antistadio “Guido Tavellin” (reti di Calabrese su rigore e Turra), la gara di ritorno nella Capitale si è tramutata in una strenua resistenza al tentativo di rimonta giallorosso. La rete in apertura di capitan Lucas Felippe ha posto un’ipoteca sul passaggio del turno gialloblù, rendendo pertanto vano il furioso ritorno dei capitolini, ai quali non sono bastate le marcature di Riccardi, D’Orazio e Calafiori.
La finalissima del “Mapei Stadium”, unica sfida della stagione giovanile disputata dopo lo stop forzato ai campionati imposto dalla pandemia di Covid-19, si è rivelata tirata, combattuta e caratterizzata da scarse emozioni. La Fiorentina ha dimostrato forse di essere una squadra più attrezzata per sfide di questo tenore, solida ed esperta, sicuramente più abituata a questo genere di appuntamenti. La coppia di centrali difensivi costituita da Dalle Mura e Dutu ha bloccato sul nascere ogni iniziativa dell’attacco gialloblù, con Jocic incapace di innescare con continuità Sane e Yeboah, parsi stavolta spenti e fuori dal gioco. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, la forza dei viola è venuta fuori nella prima metà di ripresa: una supremazia suggellata dal gol vittoria di Dutu e da altre occasioni su cui un paio di prodigiosi interventi dell’estremo difensore scaligero Aznar hanno
tenuto a galla l’Hellas. Corrent ha provato a rimescolare le carte in attacco, inserendo Bertini e Pierobon, ma la reazione gialloblù ha portato solamente ad un alcune incursioni e a un paio conclusioni insidiose, da parte dello steso Bertini.
Il successo della Fiorentina è parso dunque meritato, ma la sconfitta all’ultimo atto non scalfisce minimamente quanto costruito da Corrent e dai suoi ragazzi lungo il torneo. Una serie di prestazioni esaltanti e di esibizioni spettacolari, anche contro avversari di caratura superiore. Un ruolino di marcia a tratti travolgente, che ha permesso alla società del Presidente Maurizio Setti di raggiungere un risultato eccezionale. L’infinita stagione appena conclusa rappresenta il coronamento del buon lavoro svolto dal settore giovanile gialloblù negli ultimi anni, nonché una
speranza per il futuro percorso del club.
Foto: HellasVeronaChannel