Rituali nell’acqua al Bridge Film Festival
Ben due documentari in cartellone nella seconda serata del Bridge Film Festival 2020, che ha confermato il successo della prima.
Ben due documentari in cartellone nella seconda serata del Bridge Film Festival 2020, che ha confermato il successo della prima.
La seconda serata del Bridge Film Festival 2020 ha confermato le impressioni della prima. E soprattutto ha ribadito quanto gli appassionati di cinema abbiano bisogno di tornare a vedere film insieme. Il “rito collettivo” di cui parlavamo ieri si è consumato nuovamente in riva all’Adige, di fronte allo schermo del Bridge che ha proiettato, stavolta, due lungometraggi.
Siamo partiti con Immortal di Ksenia Okhapkina, documentario che racconta le vite degli abitanti di una città industriale nel nordovest della Russia. Un luogo incredibile, in cui il tempo sembra essersi fermato – se non fosse per gli smartphone che spuntano qua e là – e dove i giovani vengono cresciuti nel mito di una società imperialista non tanto diversa dall’immagine che abbiamo della Russia sovietica. Pochi dialoghi, per un film fatto di volti e situazioni che parlano da soli.
Il secondo film in cartellone, Dive: Rituals in Water, è sempre un documentario, ma stavolta prodotto in Islanda. Il film, diretto dal trio composto da Hanna Björk Valsdottir, Elin Hansdottir e Anna Run Tryggvadottir, racconta una storia intima e toccante. Quella di Snorri Magnusson, istruttore di nuoto che, dagli anni ’90, tiene un corso per neonati. Definito «il film più puccioso visto in tutta la storia del Bridge Film Festival», Dive tocca effettivamente il cuore ed è tenerissimo, per ovvie ragioni. Ma riesce a dire anche qualcosa di più profondo su quanto i limiti umani siano fatti per essere superati con costanza e soprattutto apertura mentale. Il tutto seguendo una storia apparentemente piccola, tra quattro mura in un paesino sperduto in Islanda, che si trasforma in parabola universale.
Per quanto riguarda l’affluenza, abbiamo avuto la conferma che ci aspettavamo. Ieri scrivevamo:
Sarà che quest’anno tocca stare seduti per consumare il drink senza mascherina, sarà che era giovedì e chissà cosa ci aspetta stasera e domani, sarà quello che volete ma ieri la zona bar era popolata dai collaboratori del Bridge e da pochi “esterni”.
Situazione decisamente cambiata ieri sera: il venerdì ha portato i primi avventori interessati tanto a vedere film quanto a bere una birra o un cocktail. Gli ingressi limitati hanno comunque permesso di tenere sotto controllo il distanziamento e tutto ciò che ne consegue.
Questa sera si terrà la serata finale, in cui verrà presentata una selezione di corti in collaborazione con Associazione culturale ZaLab, Film Festival della Lessinia ed Ennesimo Film Festival. Ma di questo vi parleremo domani.