Girone finale
Il Chievo di Alfredo Aglietti si prepara alle ultime dieci giornate di campionato. Si profila una sorta di poule promozione che inizia con tre big match
Il Chievo di Alfredo Aglietti si prepara alle ultime dieci giornate di campionato. Si profila una sorta di poule promozione che inizia con tre big match
È un po’ come quando si va in un ristorante di cui si conosce a memoria il menù. Quando si è di fretta, si salta l’antipasto per ordinare immediatamente il piatto forte. Da sabato prossimo sulla carta del Chievo le portate saranno tra le migliori che “Casa Serie B” è in grado di proporre. Fuor di metafora, Riccardo Meggiorini e soci si troveranno a dover maneggiare fin da subito le antagoniste più accreditate nella corsa verso la serie A, per via diretta o tramite playoff.
Avversarie che più dirette non si può, parafrasando una nota pubblicità del passato. Peraltro Crotone, Spezia e Frosinone in agenda erano già da mesi segnate di rosso. A seguire si partirà per la Liguria a far visita all’Entella, attualmente al decimo posto. Alfredo Aglietti conosce bene le insidie della categoria e sta preparando la squadra a questa inedita porzione finale di stagione. Una situazione complessa e unica, in cui il mister si è trovato a gestire un’anomalia in più. La sua esperienza in gialloblù era finita nel congelatore del lockdown dopo soli sette giorni di lavoro e due partite – positive, ad Ascoli (1-1) e in casa con il Cosenza (2-0) – guidate dalla panchina.
Il ritorno ad una sorta di normalità per certi versi ridistribuisce le carte sul piano delle possibilità e delle ambizioni, anche se non modifica la griglia di partenza e dunque i punti in classifica. Col reset psicofisico causato dai cento giorni di pausa, il Chievo e le altre diciannove compagne di viaggio si troveranno catapultate in una sorta di fase finale in cui gli uomini di “Aglio” affronteranno sei delle prime dieci della classifica attuale. Una situazione che a chi scrive regala un viaggio indietro nel tempo, nel ricordo del Finalrunde che determinava l’esito della Nationalliga svizzera tra gli anni Settanta e Novanta. Una poule scudetto in cui tutto era possibile ma altrettanto fondamentale, per chi partiva svantaggiato in graduatoria, non sbagliare nulla o quasi. Come fece nel 1993 l’Aarau di Roberto Di Matteo, volato dal quinto posto della stagione regolare fino a laurearsi sorprendente campione elvetico grazie a sei vittorie e tre pareggi nelle ultime nove gare.
Mister Aglietti si è trovato a gestire una situazione altrettanto complicata giusto un anno fa. Sa bene quanto questo momento sia delicato sul piano psicologico. «Servirà grande attenzione – ha detto al microfono di ChievoTV – perché saranno dieci partite tiratissime, complesse sotto tanti aspetti, fisico, ambientale e climatico. Da parte nostra ci prepariamo per giocare ogni gara alla morte. La squadra sta bene e i ragazzi in questi mesi si sono dimostrati professionisti sotto tutti punti di vista. Dopo due settimane di lavoro con carichi importanti, ora affrontiamo la preparazione tipo verso la sfida col Crotone.»
Per le prossime quattro settimane sparirà dalla distinta Sauli Vaisanen, fuori causa per la frattura del quinto metatarso del piede destro. Ancora ai box Joseph Colley, nei ranghi è finalmente tornato l’ex Winterthur Marin Cavar, che rappresenta un’alternativa in più per la difesa. Nella preparazione della sfida allo Scida gli allenamenti a Veronello procedono secondo la tabella di marcia, tra tattica e recupero della condizione fisica. Occhi puntati sui big come Emanuele Giaccherini, Filip Djordjevic e Emanuel Vignato. La loro tecnica potrà essere determinante nella coda di questo strano torneo in cui, in testa e in coda, tra aspettative e rischi, a parte le sorti di Benevento e Livorno, tutto sembra ancora in bilico.
(Foto: AC ChievoVerona/Maurilio Boldrini)