«L’albergo quando è stato costruito?».

«Oh… lo hanno cominciato nel 1907 e finito nel 1909. Pare che sia stato edificato su un antico cimitero indiano e che abbiano subìto anche degli attacchi indiani mentre lo stavano costruendo.».

L’Overlook Hotel è il terrorizzante albergo immaginario, isolato da tutto e tutti, che costituisce la principale ambientazione del romanzo Shining di Stephen King. Jack Torrance, il protagonista, uno scrittore dal temperamento volubile e problemi di acolismo, accetta un lavoro come guardiano invernale dell’hotel dopo aver perso il posto di insegnante di letteratura, senza sapere che in passato l’albergo è stato teatro di un’orrenda strage familiare messa in atto dal custode di turno.

Jack Nicholson in una scena di “Shining” (1980) di
Stanley Kubrick, film tratto dal romanzo di Stephen King

Per descrivere l’Overlook Hotel King s’ispirò allo Stanley Hotel che si trova a Estes Park, in Colorado, nel cuore delle montagne rocciose. Un albergo scalcagnato e a suo dire piuttosto inquietante dove aveva trascorso una notte con la moglie, nell’ottobre del 1974.

Al tempo King era un astro nascente della letteratura horror. Aveva da poco pubblicato Carrie e un nuovo romanzo prese forma dopo la breve permanenza allo Stanley Hotel, che era in procinto di chiudere per l’arrivo della neve e non aveva altri ospiti, se non i coniugi King. In seguito lo scrittore raccontò di aver fatto un incubo, quella notte, in cui suo figlio era inseguito lungo i corridoi deserti dell’hotel da una manichetta antincendio, e di aver capito immediatamente ciò che doveva scrivere: «Mi alzai, accesi una sigaretta e restai seduto su una sedia guardando fuori dalla finestra le Montagne Rocciose. Quando spensi la sigaretta avevo in testa l’ossatura del libro».

Lo Stanley Hotel

L’uscita in libreria di Shining cambiò il destino dello Stanley Hotel, che rinacque totalmente e ora è soprannominato “The Shining Hotel”.

L’imprenditore Freelan Oscar Stanley aveva terminato di costruire la struttura nel 1909. Sei anni prima il medico che lo aveva in cura per la tubercolosi gli aveva ordinato di trascorrere alcuni mesi in un luogo dove si respirasse aria pulita di montagna. Arrivato a Estes Park Stanley si era innamorato della zona, tanto da voler acquistare un terreno da un nobile irlandese, il conte di Dunraven, per costruirvi una residenza per le vacanze. Si dice che lo spirito di Dunraven infesti la stanza 407, dove le luci si spengono da sole e la sua faccia spettrale viene spesso “inquadrata” nei vetri delle finestre.