Fondazione Arena guarda al 2021 e riprogramma il cartellone già organizzato per questa estate. Quella che già si preannunciava essere una stagione lirica interessante trova conferma nella proposta dell’anno prossimo, arricchita dalla partecipazione eccezionale del maestro Riccardo Muti per l’inaugurazione dell’edizione numero 98.

Già c’è attesa per la forma concertata di Aida, che sarà condotta dal celebre direttore in occasione del 150° anniversario dalla prima rappresentazione all’Opera del Cairo nel 1871. Il cast delle due serate del 19 e 22 giugno vedrà il debutto areniano nel ruolo di Aida del soprano bulgaro Sonya Yoncheva, nei panni di Radamès Francesco Meli, già vincitore del premio Zenatello, accanto all’Amonasro di Luca Salsi e il mezzosoprano georgiano Anita Rachvelishvili nel ruolo di Amneris, che nel 2010 fu Carmen nel suo debutto sul palco areniano.

Speranza Scappucci

Altro omaggio doveroso a Giuseppe Verdi, nel 120° anniversario dalla morte, sarà la sua Messa di Requiem diretta da Speranza Scappucci, direttrice d’orchestra di prestigio internazionale, per la prima volta in Arena.

Resta invece da definire chi dovrà sostituire nella direzione lo scomparso maestro Ezio Bosso, che avrebbe dovuto condurre la IX di Beethoven con il coro e l’orchestra dell’Arena di Verona. Nel comunicato stampa non trapelano possibili candidati a sostituirne il ruolo, passaggio affatto facile visto anche il legame fortissimo che Bosso aveva con il suo pubblico. La sinfonia del genio di Bonn resta comunque in cartellone in attesa di un’adeguata integrazione, che non è difficile pensare sia alquanto complessa da risolvere. Il comunicato di Fondazione Arena riporta, tra l’altro, l’intenzione di «sviluppare, in tempi brevi, un progetto di pubblico saluto e omaggio che celebri degnamente il direttore scomparso, in piena armonia e collaborazione con gli eredi, le istituzioni locali e nazionali.»

Una intenzione doverosa e più che apprezzabile, visto il ruolo di grande divulgatore della musica che ha ricoperto Ezio Bosso, capace di costruire legami profondi con gli ascoltatori senza snaturare l’identità del patrimonio musicale, che sia sinfonico o lirico. Un compito che ha interpretato in modo personalissimo ed efficace, sicuramente in grado di raggiungere molto di quel pubblico spesso intimidito dal linguaggio del repertorio classico. Ma che lui ha altrettanto veicolato in sincero rispetto, senza trovate semplicistiche che a volte possono far vendere più biglietti, ma che nel tempo lasciano un vuoto culturale.

Quindi tutto è confermato: vedremo debuttare sull’immenso palco areniano il regista cinematografico Gabriel Muccino, alle prese con il dittico Mascagni – Leoncavallo Cavalleria Rusticana e Pagliacci. In questa occasione Katia Ricciarelli sarà di nuovo in scena come Mamma Lucia, un felice ritorno, accanto alla coppia (anche nella vita) Roberto Alagna, tenore e Aleksandra Kurzak, soprano.

Un’altra coppia attesissima è quella di Anna Netrebko e Yusif Eyvazov: tornano dopo l’esperienza del 2018 per tre recite di Turandot che si preannunciano indimenticabili, vista anche la passione che il loro pubblico riserva ai due interpreti. E tornano Placido Domingo e Roberto Bolle, ormai legati profondamente alla proposta estiva della Fondazione, veri fuoriclasse amatissimi dal pubblico.

Jonas Kaufmann © Gregor Hohenberg / Sony Classical

Ultima e pregevolissima la presenza di Jonas Kaufmann, con un galà fissato al 17 agosto. Voce contesa dai maggiori teatri del mondo, finalmente debutta in Arena con un programma operistico ad hoc. Il tenore spazia dal repertorio di Wagner a Verdi, Mozart, Puccini, Strauss, Monteverdi, dimostrando una ricchezza espressiva fuori dal comune. Sarà pure di grande attrattiva per i connazionali – Kaufmann è nativo di Monaco di Baviera – ma è certo che chi ama la lirica ed è aperto ai suoi differenti linguaggi non resterà deluso. Per il programma dettagliato il  link è https://www.arena.it/arena/it/season/programma-arena-di-verona.html