Inizia il campionato di SuperLega di pallavolo dove Blu Volley intende recitare un ruolo di protagonista. Ne parliamo con il direttore sportivo dell’ambiziosa società gialloblù Gian Andrea Marchesi.
In qualsiasi sport, vincere è difficile. Molto dipende dal budget di spesa a disposizione ma non solo. E’ importante anche fare la scelta migliore. Per il decisivo salto di qualità serve tuttavia l’investimento importante senza il quale diventa difficile raggiungere grandi risultati . Sotto questo punto di vista quali sono gli obiettivi di Blu Volley, almeno nel breve/medio periodo ?
« Quest’anno abbiamo deciso di ripartire con un nuovo progetto come testimonia anche lo slogan “Ricominciamo” adottato per la campagna abbonamenti. La nostra intenzione è quella di creare delle basi solide per il prossimo futuro con l’obiettivo di arrivare nel giro di due/tre anni a vincere qualcosa di importante, sia a livello nazionale, sia internazionale. Essendo molto difficile per noi colmare il “gap” economico nei confronti delle società più forti abbiamo deciso di puntare ad annullare l’attuale “gap” tecnico, attraverso scelte mirate. Sono arrivati, infatti, profili di qualità come Asparuhov e Bonami, senza dimenticare il fatto di aver affidato la conduzione della prima squadra ad un tecnico come Stoytchev, un allenatore sicuramente tra i migliori in circolazione. Puntiamo a portare a Verona giocatori preparati alla cultura del lavoro di qualità, che rappresenta la base di ogni risultato. Tutto questo è il risultato di un’attenta programmazione senza la quale ogni traguardo è precluso».
A Verona esiste un movimento pallavolistico importante (87 società, 8.000 tesserati, 550 squadre). Oltre a Calzedonia, che rappresenta l’eccellenza, ci sono altre sei società tra B1, B2, C e D. La nostra città, inoltre, è tra le più attive dell’intero Veneto. Secondo alcuni, tuttavia, non sarebbero numeri sufficienti per attrarre nuovi tesserati e di conseguenza anche nuovi appassionati.
«La pallavolo è lo sport più praticato al mondo, dopo il calcio, con quasi un miliardo di tesserati. Verona, peraltro, è una della città italiane più “sportive” in assoluto. Sono diversi, infatti, gli sport dove le società veronesi rappresentano l’eccellenza. Per quanto riguarda nello specifico il mondo della pallavolo, quello che ci interessa più da vicino, abbiamo a disposizione un ottimo bacino di utenti. Lo scorso anno, inoltre, abbiamo raggiunto una presenza media di 3.000 persone al Palazzetto durante le nostre partite, un risultato sicuramente molto positivo. Sicuramente serve fare di più per aumentare il numero di tesserati nella pallavolo maschile ».
La crescita della qualità del settore giovanile rappresenta la base sulla quale costruire qualsiasi risultato sportivo. Qual è la vostra strategia ?
« Il nostro nuovo progetto prevede anche il rinnovamento del settore giovanile. Per fare questo abbiamo scelto di partire dagli uomini puntando sulla scelta di Bagnoli in qualità di responsabile del settore giovanile. Ripartiamo da una figura di rilievo nell’intento di concentrare il lavoro sulla scelta degli allenatori per arrivare nel giro di qualche anno a costruire uno staff tecnico di prim’ordine. Siamo dell’idea che per creare un buon settore giovanile servono prima di tutto allenatori in grado di far crescere i nostri giovani atleti »
Rimanendo il tema di giovani, in questi anni alcuni profili, una volta arrivati nell’orbita della prima squadra non hanno trovato adeguato spazio. Citiamo, ad esempio, Thomas Frigo, che pare aver addirittura abbandonato la pallavolo. Il campionato di SuperLega è oggi per un giovane troppo difficile ? Serve in questo caso un percorso che consenta una crescita più graduale?
« La SuperLega è un campionato di qualità elevata e diventa difficile per un giovane saper gestire le pressioni che derivano dall’affrontare un torneo così competitivo. La soluzione migliore è quelle di farli crescere un passo alla volta. La nostra linea è quella di farli allenare con la prima squadra con l’obiettivo di abituarli al lavoro e ad un certo tipo di mentalità, per poi mandarli a fare esperienza in categorie inferiori – ad esempio Cottarelli a Padova, Magalini a Bolzano, l’altro Magalini a Trento, Zanini a Motta di Livenza – con l’obiettivo di riportarli presto in prima squadra ».
Per la nuova stagione la società ha deciso di affidare la panchina a Stoytchev, un tecnico di altro livello, sicuramente tra i top della categoria. E’ l’uomo giusto per il vostro nuovo progetto?
« Come per il settore giovanile, crediamo che la guida tecnica sia alla base di qualsiasi risultato. Stoytchev è un tecnico molto esperto e preparato in grado di trasmettere la giusta mentalità vincente. Molto attento ai dettagli, pretende molto ma svolge un lavoro di qualità altissima. Siamo certi che la scelta possa dare i suoi frutti. Riteniamo sia l’uomo giusto per portare avanti le nostre ambizioni sportive ».
L’infortunio di Jaeschke ha complicato i vostri piani. Atanasov, suo potenziale sostituto, in forza ai francesi della Chamount, sembra un obiettivo non raggiungibile. Serve quanto prima trovare una soluzione. Come vi state muovendo?
« La perdita di Jaeschke è molto grave perchè lui rappresentava il fulcro del nostro gioco. Abbiamo subito puntato gli occhi su Atanasov ma Silvano Prandi, suo attuale tecnico, ha posto il veto alla sua cessione. Credo sia molto difficile possa arrivare a Verona. In alternativa abbiamo preso in considerazioni altri profili. Nel giro di qualche giorno contiamo di fare la scelta definitiva ».
Nelle prime cinque giornate il calendario prevede Sora, Piacenza e Lube in casa, Perugia e Trento fuori. Un inizio particolarmente impegnativo. Quali sono le vostre aspettative ?
« Ci aspetta una partenza decisamente impegnativa. In ogni caso gli avversari, prima o dopo, bigogna incontrarli tutti quindi poco cambia. Il nostro obiettivo, comunque, sarà quello di sviluppare al meglio il nostro gioco, cercando di portare a casa più punti possibili. Sicuramente, tenendo conto anche della presenza di un nuovo allenatore, dobbiamo mettere in preventivo un iniziale periodo di rodaggio. Non faccio particolari pronostici. Per ora il nostro obiettivo è quello di attendere le prime due/tre partite per fare le prime considerazioni. Andare oltre, per il momento non conviene ».