I Beatles avrebbero meritato di più
Il risultato finale di "Yesterday" sa di occasione mancata, anche perché il soggetto lasciava ben sperare e la colonna sonora era un plus non di poco conto
Il risultato finale di "Yesterday" sa di occasione mancata, anche perché il soggetto lasciava ben sperare e la colonna sonora era un plus non di poco conto
Alle volte può accadere un miracolo: la somma dei talenti di John, Paul, George e Ringo dà vita al gruppo musicale più importante della Storia della Musica. Altre volte, invece, la somma dei talenti di un regista come Danny Boyle (Trainspotting, 28 giorni dopo, The Millionaire, Steve Jobs) e di uno sceneggiatore come Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il diario di Bridget Jones, I love Radio Rock) non dà vita a quanto sperato e il miracolo sarebbe già quello di rientrare delle spese della produzione.
Chiariamo subito che da qui a dire che Yesterday è un brutto film ce ne passa, però rientra in quella categoria non molto entusiasmante delle pellicole “carine”, “simpatiche”, “vedibili”.
È piuttosto evidente quanto il risultato finale sappia di occasione mancata, anche perché il soggetto lasciava ben sperare e la colonna sonora era un plus non di poco conto; il problema è che le quasi due ore di proiezione poggiano su quell’unica idea e sulle dinamiche di “amicizia che però potrebbe essere anche amore” dei due protagonisti, cose già viste mille volte anche da chi vive da sempre in una caverna senza corrente elettrica.
Non ci è dato sapere se la scena di Troisi che canta Yesterday ad Amanda Sandrelli in Non ci resta che piangere sia stata o meno una fonte d’ispirazione per gli autori della pellicola, ma certo è che la coincidenza è alquanto strana. Forse sarebbe bastato non fermarsi lì e far lavorare un po’ di più la creatività di chi, in passato, ha dimostrato di averne in abbondanza.
La sceneggiatura, che inutilmente Boyle tenta di ravvivare con qualche piccola intuizione grafica e visiva, non aiuta il film a decollare e lo fa girare a vuoto per troppo tempo, poggiandosi solo sulla faccia pulita di Himesh Patel, sui teneri sorrisi di Lily James, sull’autoironica partecipazione di Ed Sheeran, sull’irritante comicità della manager Kate McKinnon, sulle gag dell’amico casinista Joel Fry – figura che non poteva mancare all’appello in un lavoro di Curtis – e, naturalmente, sulla colonna sonora composta dai brani più famosi dei Beatles. C’è anche un’altra cosa simpatica sul finale, ma non voglio spoilerare una trama già povera di sorprese, perciò a voi scoprirla se andrete al cinema.
Non mi sono annoiato e questa è già una buona cosa, però che nervi al pensiero che Yesterday avrebbe potuto essere una di quelle belle commedie da mandare a futura memoria, anziché l’ennesima innocua commediola buona solo a occupare gradevolmente una serata.
Voto: 3/5
Yesterday
Regia di Danny Boyle
Con Ana de Armas, Lily James, Kate McKinnon, James Corden, Himesh Patel, Ed Sheeran, Lamorne Morris e Joel Fry