La “Divina Commedia” in riva all’Adige
Nella serata del 13 settembre va in scena "Dante 700". Alessandro Anderloni reciterà alcuni canti dell'"Inferno" partendo dal Lazzaretto, aperto dal Fai, per giungere a piedi la sponda dell'Adige.
Nella serata del 13 settembre va in scena "Dante 700". Alessandro Anderloni reciterà alcuni canti dell'"Inferno" partendo dal Lazzaretto, aperto dal Fai, per giungere a piedi la sponda dell'Adige.
Dante, l’Adige e il cielo stellato. Le Falìe di Velo Veronese e il Canoa Club Verona, in occasione dell’anniversario delle morte del Sommo Poeta, hanno organizzato tre appuntamenti teatrali, speciali, sul fiume.
“Dante 700”: tre notti in riva all’Adige con la Divina Commedia è il titolo del progetto culturale, che proseguirà anche nei prossimi due anni, nel 2020 e nel 2021, per celebrare l’anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante, nella città che fu «primo refugio e primo ostello» e nella quale visse per molto tempo.
Il primo appuntamento, nella notte tra il 13 e il 14 settembre, è dedicato all’Inferno – nel 2020, al Purgatorio e nel 2021 al Paradiso –. La delegazione veronese del Fondo Ambiente Italiano di Verona apre le porte della «città dolente» del Lazzaretto, a Porto San Pancrazio. Sorto alla fine del Cinquecento in un’ansa dell’Adige poco distante dal centro città, fu progettato dall’architetto veronese Michele Sanmicheli; teatro della peste manzoniana del 1630, divenne in seguito ospedale militare durante l’invasione napoleonica e deposito di munizioni nella Seconda guerra mondiale. «Siamo lieti di poter ospitare questa serata dedicata a Dante – spiega Attilia Todeschini, capo delegazione del Fai di Verona – e felici di questa iniziativa di libera collaborazione tra associazioni differenti per natura e tipologia, ma che condividono con il Fai l’amore e il rispetto per la cultura e l’ambiente. La magica suggestione che scaturisce dal luogo, dall’ambiente e dalla poesia daranno un effetto altamente evocativo e fuori dal comune.»
Il Lazzaretto, luogo di pena e sofferenza, non poteva esserci scenario migliore per portare in scena l’Inferno. Da lì, alle 21.30, si raggiungerà a piedi la sponda dell’Adige, dove inizierà la narrazione di Alessandro Anderloni. L’attore e regista racconterà il primo dei tre canti scelti, il III, in cui si parla dell’arrivo di Caronte sul fiume Acheronte. Poi gli spettatori saranno accompagnati tra le macerie delle antiche celle dove Anderloni reciterà il canto XI che narra di Farinata degli Uberti mentre si erge dal suo sepolcro. Infine, nel tempietto di Michele Sanmicheli, sarà la volta del XXVI canto con il «folle volo di Ulisse». La narrazione e il percorso a piedi saranno accompagnati da interventi musicali e sonori.
«La Commedia di Dante va camminata – sottolinea Anderloni – Lo stesso Dante dice di aver camminato per davvero i tre regni oltremondani. Con il progetto “Dante 700”Verona onora l’eccezionalità dell’anniversario, aggiungendosi così alle altre città dantesche che hanno iniziato a onorarlo già da tempo. L’Adige è il luogo che unisce i luoghi danteschi della città e idealmente collega le notti dei tre anniversari. Abbiamo scelto il Lazzaretto per il 2019, nel 2020 sarà la volta della Dogana di Fiume e nel 2021 della riva sotto il ponte di Castelvecchio con la terza cantica che Dante dedicò agli Scaligeri e alla loro cortese accoglienza.»
L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione della Casa Circondariale di Verona e a un gruppo di persone detenute che, in forma di volontariato esterno e in collaborazione con i volontari della Delegazione scaligera del Fai e del Canoa Club Verona, attrezzeranno il percorso e renderanno possibile in sicurezza la camminata teatrale.
L’ingresso è libero.
Maggiori informazioni sul profilo Facebook “Dante Settecento” e sul sito www.lefalie.it.