«È un cinema che ci spalanca gli occhi e ci costringe a fare i conti con il pianeta di cui siamo ospiti. L’equilibrio perduto tra il genere umano e la natura è un tema che torna in molti dei film, e la montagna si rivela il laboratorio dove si può sperimentare una convivenza possibile, che sia da esempio» le parole di Alessandro Anderloni, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, raccontano la nuova edizione della rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova, giunta alla 25esima edizione. Dal 23 agosto al 1 settembre, il Teatro Vittoria ospiterà 67 opere – cortometraggi, documentari, lungometraggi e film d’animazione dedicati esclusivamente alla montagna – provenienti da 32 Paesi, con 19 anteprime italiane; 25 sono le pellicole in concorso da ogni Continente, con una selezione che tocca cinematografie inconsuete: da quella del Lesotho al Pakistan, fino alla Palestina.

Uno sguardo verso il pianeta Terra è la tematica: «Il Festival l’aveva intuito in tempi non sospetti quando, nel 1995, nacque dedicato esclusivamente alla vita sulle terre alte – spiega Anderloni –. Oggi, nell’anniversario del quarto di secolo, guarda ai prossimi venticinque anni, quando il genere umano si giocherà la sua sopravvivenza sul Pianeta. Abbiamo dieci giorni per farci un’idea. Posso assicurare che si uscirà dal Film Festival della Lessinia cambiati». L’attenzione del Festival, che quest’anno ha ricevuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il Patrocinio di Wwf Italia Onlus,è puntata alle tematiche della salvaguardia ambientale, dei cambiamenti climatici, della biodiversità e delle sfide che attendono le future generazioni. 

«Il Festival, promuove il territorio – aggiunge Antonio Massalongo, presidente del Curatorium Cimbricum Veronense, che sostiene la rassegna da quando è nata –. Il mondo silenzioso e ristretto della montagna, ricco di storie e di tradizioni, poteva essere dimenticato ma l’intuizione di Anderloni ha fatto sì che questo mondo si sia aperto e arricchito, e si sia fatto conoscere.»

Venerdì 23 agosto, alle 21, al Teatro Vittoria inaugurerà la rassegna Terra, il documentario del regista austriaco Nikolaus Geyrhalter sui catastrofici sconvolgimenti che l’uomo sta provocando con l’escavazione del sottosuolo. Tra gli eventi speciali, invece, si segnalano, venerdì 30 alle 11, Antropocene – L’epoca umana, il film canadese, nelle sale a settembre, che testimonia come gli umani stiano sfruttando oltre il possibile le risorse terrestri, e Il pianeta azzurro di Franco Piavoli, regista ospite d’onore del Festival, sabato 31 alle 21, dopo la cerimonia di premiazione dei lungometraggi. 

Il concorso
Sono molti i nomi di giovani registi e registe in concorso, il meglio dell’odierna produzione cinematografica dedicata alla montagna. Si tratta spesso di film-maker esordienti, eppure già pluripremiati, come l’islandese Erlendur Sveinsson e il suo potente Canarino; o di veterani della rassegna scaligera, come il cinese Pema Tseden con l’onirico e spiazzante Jinpa. Passando in rassegna la programmazione, prevalgono numericamente i documentari: sono 14 su 25 opere in competizione. Accanto alle tematiche ambientali hanno largo risalto quelle politico-sociali, come nella produzione italo-palestinese La vita non è che un sogno di Margherita Pescetti, su una famiglia ebrea nei territori occupati, e in Prima che papà torni di Mari Gulbiani sull’islamismo radicale di una comunità in Georgia.

Le giurie
Le giurie che attribuiranno i vari premi sono sette. Tra queste, la giuria internazionale che assegnerà la Lessinia d’Oro, la Lessinia d’Argento e gli altri premi ufficiali del Film Festival della Lessinia. Accanto ad essa consegneranno riconoscimenti speciali quella del Premio Log To Green Movie Award per il miglior film sull’ecosostenibilità e la MicroCosmo, composta da persone detenute nel Carcere di Verona: «Ringraziamo questo Festival per l’opportunità – commenta Maria Grazia Bregoli, direttrice della Casa circondariale di Verona –. Dimostra uno spirito di accoglienza senza pregiudizio. Oltre all’impegno in giuria, il contributo dei detenuti sarà nelle azioni di volontariato che alcuni di loro svolgeranno durante tutto il periodo del Festival a Bosco Chiesanuova. Se vogliamo dare un significato all’Articolo 26 della nostra Costituzione, possiamo dire che le idee appassionano, ma i fatti convincono.»

La retrospettiva
Un omaggio alla Madre Terra è la retrospettiva del Festival, ricchissima di eventi collaterali. Dibattiti con i registi, organizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, escursioni guidate, perfino a suon di musica, concerti dal vivo nella Piazza del Festival, laboratori didattici e mostre. E anche un’antologia di gioielli cinematografici che costituiscono la storia del documentario dedicato alla vita sul Pianeta dagli anni Settanta ai giorni nostri.

FFDL+ 
Sono 18 le animazioni e i cortometraggi di FFDL+, la sezione dedicata ai bambini e ragazzi, che impareranno che la terra è amica e custode delle nostre paure. Inoltre, una serie di laboratori didattici aiuteranno i piccoli a conoscere gli alberi e gli animali da vicino, camminando nei boschi, e a cimentarsi perfino nel tosare le pecore, a mungerle e a fare il formaggio.

Parole Alte
Ritorna il ciclo di incontri Parole Alte, organizzato con l’Università di Verona, che quest’anno racconta le storie di alberi e silenzi, ell’umanità bisognosa di cibo, di poeti legati alla natura come Hölderlin e Leopardi. 
L’evento di anteprima del Festival, il 23 agosto alle 18, è affidato allo scrittore e performer Alberto Peruffo che, ribaltando il titolo del celebre film di Ermanno Olmi, presenta lo spettacolo multimediale Non torneranno i prati a documentare del più grande caso di inquinamento d’acqua nella storia d’Europa, quella del nostro Nordest. 

Nella natura
Le sei escursioni del Festival si aprono, il 24 agosto, con un team di scienziati e artisti che accompagna gli spettatori nei boschi della Lessinia. Le altre escursioni hanno come itinerari le faggete della Lessinia, le contrade di Bosco Chiesanuova, il Cóvolo di Camposilvano, il Buso del Valon, le cave del Monte Loffa, i musei preistorici e paleontologici.

Såm
Per il secondo anno, il progetto Såm invita in Lessinia artisti, selezionati con un bando internazionale, con protagonisti della giuria i due curatori della residenza artistica: Rafał Milach dell’Agenzia Magnum Photos e la book designer Ania Nałęcka-Milach coadiuvati da Ana Blagojevic, Chiara Bandino e Francesco Biasi cofondatori dell’iniziativa. 
Tra più di 150 proposte arrivate, sono stati scelti quattro creativi di diversa nazionalità: Claire Laude (Francia), Martina Zanin (Italia), Krzysztof Światły (Polonia) e Anto Milotta (Italia). La ricerca di ciascuno si è estesa nel periodo da marzo a giugno. Le tematiche sono, rispettivamente, le architetture tipiche della Lessinia, i fossili di Bolca e i linguaggi ormai scomparsi, il rapporto tra l’interno della montagna e l’esterno e i suoni di un mondo che si interpone tra quello dei vivi e dei morti.

Enogastronimia e libri
Nella Piazza del Festival, come di consueto, si terranno gli stand enogastronomici della tavola calda Antoniazzi e dei vini Bertani, in collaborazione con il Consorzio per la tutela del formaggio Monte Veronese Dop, Ceramiche Benedetti, Lambertini e Lessinia Gourmet. Aprirà tutti i giorni di Festival la Libreria della Montagna gestita da Bussinelli Editore. Alle 23 la musica chiude le serate di proiezione con un viaggio musicale nel mondo.

Sponsor della manifestazione sono Cassa Rurale Vallagarina, Cantine Bertani e Fimauto Bmw. Il programma completo della rassegna sul sito www.ffdl.it. Biglietti e abbonamenti in prevendita, da lunedì 5 agosto, presso l’Ufficio Turistico Iat Lessinia di Bosco Chiesanuova oppure on line sul sito www.cinebot.it.