Bacciga e il gioco delle parti
Mercoledì 26 giugno Paolo Berizzi presenterà a Verona il suo "Nazitalia". E Andrea Bacciga non perde l'occasione per far parlare di sé.
Mercoledì 26 giugno Paolo Berizzi presenterà a Verona il suo "Nazitalia". E Andrea Bacciga non perde l'occasione per far parlare di sé.
Questo articolo vuole solo essere un corollario a quanto abbiamo già scritto in passato (https://ilnazionale.net/attualita-e-politica/fenomenologia-del-barzi/), perché il consigliere comunale Andrea Bacciga detto Barzi continua a confermare, con il passare del tempo, la nostra banalissima tesi, già presentata all’epoca.
Promosso da pochi giorni in Commissione Cultura, fra mille polemiche e addirittura con le dimissioni di Elisa La Paglia in aperta contestazione con la scelta – anche se non solo ed esclusivamente per questo motivo… ma ci torneremo presto –, lui che fa? In vista della presentazione, mercoledì’ 26 giugno, del libro Nazitalia (Baldini&Castoldi) di Paolo Berizzi (nella foto di apertura) in Sala Lucchi in zona Stadio, promuove su Change.org nientepopodimenoche una petizione per chiedere di spostare l’evento in altra location, perché – considerato che il libro parla anche dei tifosi dell’Hellas Verona, che sarebbero secondo le tesi di Berizzi legati a filo doppio con il mondo dell’ultradestra– verrebbe considerata una provocazione nei confronti di Verona e dei veronesi. Salvo, poi, scrivere sul suo profilo Facebook ufficiale che lui non ha nessun problema a ospitare Berizzi a Verona, «purché io sia ospitato serenamente in una sala comunale, per esempio a Livorno, a discutere della dittatura più sanguinaria del secolo scorso: il comunismo». Tutto questo dopo che fra le sue principali “azioni di Governo” ci sono state soprattutto la promozione di libri (distribuiti nelle scuole di Verona o in Biblioteca Civica) provenienti da autori e case editrici dichiaratamente di destra, che trattano argomenti cari alla destra (un esempio?https://ilnazionale.net/attualita-e-politica/giu-le-mani-dalla-scuola/).
Legittimo, per carità, ma appare sempre più evidente che la “battaglia culturale” di Bacciga si faccia principalmente sui libri e proprio contro un libro, Nazitalia appunto, ora si scagliano i suoi strali. Il Sindaco Federico Sboarina, invitato dall’opposizione a intervenire sul tema, difficilmente però proferirà parola e ancora più difficilmente prenderà la controversa decisione di spostare l’evento. Sarebbe troppo grave e troppo inopportuno cedere alle richieste che arrivano esclusivamente da una certa parte politica, sia pur sempre tenuta sempre in grande considerazione dal primo cittadino veronese. Il rischio, per lui fortissimo, è vedere insorgere ancora una volta tutti quei movimenti che già in passato hanno saputo smuovere le masse. Basti pensare alla manifestazione del 30 marzo contro il Congresso delle Famiglie, che ha visto sfilare per le strade della città migliaia e migliaia di persone, provenienti da tutta Italia. Quindi Sboarina, siamo pronti a scommetterci, non muoverà un solo muscolo su questa vicenda e lascerà tutto così, assicurandosi con ogni mezzo che non ci siano, quel giorno, scompigli di ordine pubblico che di certo non farebbero bene all’immagine di Verona, interna ma soprattutto esterna.
Questo, però, Bacciga lo sa benissimo. A lui, in fondo, non interessa davvero spostare l’evento di Berizzi: il suo scopo principale, per dirla alla napoletana, è come al solito solo fare ammujne… creare un po’ di casino, far parlare di sé, accendere il dibattito, lanciare in maniera velata messaggi ai “suoi” e provocare l’opposizione e commenti come il nostro, in questo eterno gioco delle parti che tiene l’attenzione alta su questo o quell’argomento e nel frattempo distrae l’opinione pubblica dai veri problemi che attanagliano la città e che forse, ben più di questo, dovrebbero interessare i nostri rappresentanti politici.