Nuovo stadio? Il "trucco" della Lega
Sul nuovo stadio sembra esserci in atto un vero e proprio "gioco delle parti", orchestrato dal leader del Carroccio veronese: il Ministro Fontana.
Sul nuovo stadio sembra esserci in atto un vero e proprio "gioco delle parti", orchestrato dal leader del Carroccio veronese: il Ministro Fontana.
Dossier delicati e vecchi metodi. Delicato, per dire, è il tema del nuovo stadio. La palla scotta? Così il ministro Lorenzo Fontana, identitario di destra nei contenuti e felpato democristiano nei metodi, leader del Carroccio veronese, non solo decide di non schierarsi, ma da vecchia volpe qual è, nonostante i soli 39 anni (“nu guaglione fatt’a vecchio”, direbbero a Napoli di quelli come lui) decide di far recitare ai suoi tutte le parti in commedia. E così se il suo fidato Nicolò Zavarise, assessore al Commercio ed ex presidente della terza Circoscrizione, quella interessata all’opera, supporta il sindaco Federico Sboarina nel progetto, l’altro scudiero Vito Comencini, deputato ed ex segretario della sezione ovest della Lega (dunque sempre inserito politicamente nella zona), qualche settimana in tv aveva manifestato la sua contrarietà.
Attenzione, capire la posizione e i movimenti del Carroccio, è fondamentale per cogliere la reale possibilità che il progetto di abbattere il Bentegodi e costruire la New Arena si compia. Ad oggi non c’è ancora un vero e proprio piano finanziario e urbanistico, e si potrebbe dunque derubricare il tutto a fuffa politico-giornalistica. Ma restano in campo due fattori potenti: la legge sugli stadi che facilita l’iter di opere del genere e la ferrea volontà politica del sindaco. Nel frattempo i vertici della Lega non si espongono, mentre i peones fingono di dividersi. Così, qualunque cosa accada, potranno dire di aver avuto ragione.