Finalmente una buona idea!
L'Idea del Mamo è un'importante iniziativa nata a Montorio, nell'ambito delle donazioni del midollo osseo.
L'Idea del Mamo è un'importante iniziativa nata a Montorio, nell'ambito delle donazioni del midollo osseo.
Ci sono realtà nel volontariato che meritano attenzione, associazioni che funzionano senza clamore, con tanto impegno. In un periodo in cui la triste rassegnazione del “tanto non cambia nulla” diviene scusa per non agire, vogliamo raccontare una storia dolorosa che ha prodotto però frutti stupendi: “L’Idea del Mamo”, incontrando le belle persone che tengono viva la memoria e le passioni del loro amico di tutta una vita.
Mauro Rama, per tutti el Mamo, è un ragazzo come tanti, cresciuto nel paesino di Montorio, dove il tuo nome di battesimo lo usa solo la mamma. Si ammala la prima volta intorno ai 10 anni, proprio quando si dovrebbe esplodere alla vita, ed è un brutto colpo, anche perché l’aplasia del midollo è molto rara, le cure in Italia limitate e per il trapianto è necessario andare in Svizzera. La comunità si stringe intorno al parroco, di quelli che non ne fanno più, e parte una raccolta fondi che raggiunge tutti, anche i bambini delle scuole elementari, con piccole bancarelle per vendere i giochi. Alla fine questa generosità trova ricompensa: l’operazione ha successo e Mauro può tornare ad essere il ragazzino pazzo e allegro di sempre, pur con le difficoltà di un midollo che ancora non funziona a tempo pieno.
«È sempre stato lui – ricorda Gianni – il filo d’acciaio che teneva uniti tanti ragazzi di diverse culture e retaggi, quelli con esperienze difficili e i figli di papà, gli habitué della parrocchia come del bar. Ci trascinava in mille avventure e tante attività: la band dove suonava la batteria, il gruppo scout, ma anche ai rally e nei mille progetti per le recite e i concerti del paese.»
Nel 2008, però, Mauro si aggrava, il midollo che gli aveva regalato la sorella (idoneo al 50%) non basta più e parte una corsa a cercare il donatore totalmente compatibile; dopo mesi di impegno, tutto punta in un’unica direzione: la resa.
«Non siamo riusciti a trovarlo – racconta Claudia, sorella del Mamo, pensando allo sforzo enorme di quel periodo –. Erano anni in cui ancora il tema non era noto, con gli amici abbiamo fatto di tutto per sensibilizzare, per coinvolgere la gente a tipizzarsi, un gesto semplice e indolore che potrebbe fare la differenza. Non è stato facile. Leggendo adesso le vicende del piccolo Alessandro, che hanno occupato i social media, ho provato un misto di emozioni: da un lato, era bello vedere qualcosa muoversi, con tantissime persone che sono venute a conoscenza della questione in quel modo e forse diventeranno donatori; ma la vicenda è stata anche strumentalizzata e manipolata. Le code ai gazebo, ad esempio, non erano per il prelievo ma per dare la disponibilità e solo pochi di quei “cacciatori di fama” hanno poi terminato il processo. Ed è sempre più difficile coinvolgere proprio il target maggiormente utile alla scienza, quello dei giovani sui 18-35 anni, quando la forza fisica tipica dell’età consente di avere un risultato più efficace con il minimo sforzo.»
«Eravamo persi, dispersi, senza el Mamo – incalza Icio –. Poi qualcuno ha proposto di ritrovarci ogni tanto tutti insieme, anche a far niente. Nel giro di poco eravamo gli stessi della solita compagnia, quarantenni con famiglie e impegni ma tutti presenti e con la voglia di continuare dove lui era stato costretto a lasciare. Quella stessa Idea che lui ci aveva insegnato a coltivare, l’aggregazione, l’avventura, il fare con e per gli altri, ora ci spingeva a muoverci. Impossibile resistere al Mamo, e ancora meno alla sua Idea.»
«Abbiamo chiesto a un amico di farci un logo – stavolta è el Berta a raccontare – e il primo ci è subito piaciuto. Poi, si sa, fatto il titolo la storia vien da sola e nel giro di poco avevamo già messo in piedi tante iniziative: la vendita delle colombe con ADMO, commedie con attori over 60, ma anche momenti per i ragazzi come i Montorio’s Talents, che lo scorso giugno hanno visto una grande partecipazione sia sul palco che sotto. E il Baratto, in ricordo dei bimbi che lo aiutarono la prima volta: lo facciamo a maggio, nel piazzale della chiesa vecchia, e ogni anno attira più gente. È bellissimo.»
È ormai impossibile fermarli nel racconto; interviene el Kiki: «Collaboriamo anche con altre associazioni, fatto più unico che raro a giudicare da come ci guardano quando lo proponiamo senza chiedere un tornaconto… Partecipiamo al “Nico nel Cuore”, il torneo di calcio internazionale per pulcini che attira da anni squadre blasonate di tutta Europa e un grande pubblico; e siamo presenti al Trofeo L’Idea del Mamo, evento per auto storiche organizzato dalla HCC -Historic Cars Club (il cui sito era gestito da Mauro)».
«In tutti gli eventi – torna Claudia – ritagliamo un momento più o meno lungo per divulgare e sensibilizzare alla tipizzazione e alla donazione, a volte con testimonial importanti come Sergio Pellissier, amico della nostra associazione e donatore di midollo, con testimonianze forti di persone guarite grazie a uno sconosciuto oppure con la presenza di un donatore; specie nelle scuole, è importante far capire che non fa male, fa solo tanto bene. Si diventa il supereroe vero, per qualcuno.»
Di fronte a tanto entusiasmo fa quasi specie chiedere quali siano i problemi che incontrano nell’organizzare questi eventi, così stupendamente trasversali all’età e vissuto di ciascuno. Il nemico più duro è la burocrazia: ad esempio, “Voglia di Vincere”, l’evento che si svolgeva nella piazza del paese, per una sera chiusa al traffico, non è in programma quest’anno a causa della nuova normativa sulla sicurezza, un costo enorme per un’associazione senza sponsor, senza entrate, completamente autarchica. Manca a Montorio, come in molti altri posti, una vera e propria sala della comunità, con la capienza e la struttura adeguate ad accogliere manifestazioni tutto l’anno; per ogni piccolo evento, ci sono tonnellate di carte da riempire e altrettante parolacce tra i denti. Sarebbe bello se la politica potesse occuparsi, ogni tanto, anche di rendere la vita più facile alle piccole realtà solidali e generose che esistono sul territorio.
Il prossimo evento in cartello sembra imperdibile: “Lessinia unica” si svolgerà il 12 e 13 aprile, due serate per conoscere meglio il nostro territorio, con ospiti che ci porteranno, nella prima, a impararne la conformazione, la storia e i popoli; sabato sera, poi, spazio alle favole e leggende delle nostre montagne, narrate in modo sapiente e divertente dall’ex insegnante Bonomi.
L’Idea del Mamo è semplice e geniale: continua sul sentiero tracciato da Mauro nella sua bellissima vita, portando chi ha voglia di percorrerlo a fare il bene. E a stare bene, vien da dire, guardando gli occhi lucidi di entusiasmo dei membri dell’associazione, ormai sopra i 50 ma con il sorriso dei ragazzini che saltavano col Mamo nel laghetto Fontanon, nelle sere d’estate.
P.S. importante citare, oltre a coloro che hanno chiacchierato con noi, altre anime dell’associazione: l’immancabile Carlo, Enrico, el Bengi, Ivana e Letizia. E naturalmente, per chi volesse informazioni sulla tipizzazione e la donazione, ricordiamo il sito www.admor.org.