Verona? Non è una città per single.

Vademecum (semiserio) per sopravvivere al periodo di San Valentino nella “Città dell’Amore”
Il weekend di San Valentino è alle porte, tu sei irrimediabilmente single e vivi nella capitale delle mete romantiche italiane, la città in cui va in scena l’evento con l’indice glicemico più alto del pianeta, ossia “Verona in Love”? Niente panico! Ecco cinque mosse salvavita per superare indenne la festa degli innamorati.
1. Pensa che poteva andarti peggio
Se sei single, San Valentino a Verona è peggio di San Valentino altrove, perché San Valentino altrove dura 24 ore come gli altri giorni, mentre San Valentino a Verona dura una settimana come il ciclo mestruale. Ma se sei single, San Valentino a Parigi è peggio ancora, perché dura tutto l’anno come la sinusite.
2. Non aprire quel profilo
Peggio dell’innamorato che a San Valentino condivide su Facebook frasi sdolcinate e immagini al limite del buon gusto, c’è il single che a San Valentino condivide slogan nefasti grondanti odio verso tutto e tutti. Preserva la dignità e disconnettiti dai social per non cedere alla tentazione di accanirti contro chi ha scelto la serata romantica condita da un’onesta scopata. Tanto prima o poi si lasceranno tutti, anche senza bisogno dei tuoi sermoni illuminati.
3. Non aprire quella porta
A Verona San Valentino è un business più che altrove, perciò fioccano proposte alternative per single travestite da occasioni di socializzazione quando, in realtà, sono la scusa dei potenziali serial killer per combattere la noia. Ricorda: il single normale a San Valentino non esce di casa. Peraltro, se sei uomo, ti risparmierai quel «posso assaggiare un pezzettino del tuo dessert?» che equivale a «mangio il mio e anche il tuo». Se sei donna, eviterai di fingere il mal di testa a fine serata.
4. Evita come la peste il centro storico
È infestato di coppie che passeggiano abbracciate, coppie che passeggiano baciandosi, coppie che passeggiano mano nella mano e, domenica 17 febbraio, coppie che corrono insieme la Giulietta&Romeo Half Marathon sudando all’unisono come fontane. Inoltre, è addobbato che a confronto un matrimonio gipsy è sobrio. Tutto è illuminato di rosso, dalla funicolare di Castel San Pietro alla Torre dei Lamberti che si staglia nel cielo notturno come un alluce insanguinato per aver cozzato contro lo spigolo del letto quando torni dal bagno senza accendere la luce. Non serve tenersi alla larga dal triangolo della zuccherosità Balcone di Giulietta/Piazza dei Signori/Pozzo dell’Amore, perché non c’è modo di evitare cuori appesi ovunque, persino sui lampioni che ne sono rivestiti a mo’ di decorazioni natalizie. Parlo per esperienza: l’anno scorso ho cenato in un noto locale del centro accanto a una tavolata di ruspanti calciatori amatoriali di mezza età a cui sono arrivate 23 pizze a forma di cuore.
5. Mangia, prega, esorcizza
Se vivi a Verona, dove San Valentino dura una settimana come le mestruazioni, la voglia di telefonare al tuo o alla tua ex (o all’amante, che in questi giorni si nasconde meglio del Sacro Graal) sarà fastidiosa tipo il malessere da ciclo, che se sei uomo conosci indirettamente per averne subìto le conseguenze almeno una volta nella vita. Trova il modo di esorcizzare. Mangia, prega o divertiti a raccontare agli amici che festeggiano la storia di Valentino, vescovo cristiano morto martire a soli 21 anni e consegnato al culto anche come santo protettore degli epilettici. Che ci vadano piano col romanticismo, per diamine.