Ad un mese esatto dalla fine del Festival del Giornalismo di Verona 2025 – avvenuta il 16 marzo a Fucina Culturale Machiavelli – si concluderà anche la rassegna EXTRA, l’evento che porta in provincia di Verona i contenuti del Festival. L’appuntamento è fissato per mercoledì sera, 16 aprile, alle 21 presso il Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone con un evento dedicato alla condizione delle donne in Afghanistan, oggi.

Una realtà sempre più drammatica

Le donne in Afghanistan continuano a subire discriminazioni e violenze di ogni genere. Emarginate, percosse, umiliate tanto sul piano fisico quanto psicologico, esse vivono ogni giorno una realtà segnata da trattamenti disumani. Le statistiche sono allarmanti: il 60-80% delle donne afghane viene costretto a sposarsi in maniera forzata e spesso precoce. Le bambine, che iniziano a subire violenze sessuali e fisiche già tra i 10 e i 14 anni, si trovano a dover sopportare una doppia oppressione, culminante in un tasso di suicidi che interessa il 95% dei casi di questo tragico esito in Afghanistan.

In questo contesto, ogni donna affronta una vita segnata da sfide insormontabili e da una resilienza che sorprende ogni volta. Numerosi rapporti internazionali e studi sul campo evidenziano come, nonostante gli sforzi della comunità internazionale e qualche cambio normativo, il quadro per le donne afghane rimanga estremamente critico. La persistente influenza dei gruppi estremisti e la mancanza di una protezione legale adeguata impediscono un reale progresso verso l’eguaglianza di genere.

Le voci della testimonianza e della ricerca

Barbara Schiavulli

Al centro dell’evento ci sono due figure di spicco e grandi esperte sul tema. A cominciare dalla giornalista Barbara Schiavulli, corrispondente di guerra e scrittrice, che ha seguito da vicino i fronti più caldi degli ultimi ventisette anni, raccontando storie di conflitto e umanità da Iraq ad Afghanistan, da Israele-Palestina al Pakistan. Con una carriera costellata di collaborazioni con quotidiani internazionali, radio e TV – e attualmente in collaborazione con la BBC – Schiavulli porta la sua esperienza e la sua sensibilità sul tema, dando voce a chi spesso non ha spazio nei media.

Tra i suoi numerosi premi, si annoverano il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni, con opere che spaziano da “Le farfalle non muoiono in cielo” a “Bulletproof Diaries. Storie di una reporter di guerra”. Nel 2023 ha vinto anche il Premio Antonio Megalizzi, proprio nell’ambito del Festival del Giornalismo di Verona.

Daniela Meneghini

E Daniela Meneghini, docente di lingua e letteratura persiana a Ca’ Foscari di Venezia, integra il dibattito con la sua profonda conoscenza della cultura persiana e afghana. Dopo anni di studi e ricerche in Italia e in Iran, Meneghini si è concentrata sull’analisi della letteratura contemporanea e classica, curando traduzioni e studi che evidenziano le dinamiche culturali interne ai paesi interessati.

Negli ultimi due anni, si è dedicata alla traduzione in italiano di trentasei testimonianze di attiviste afghane, cercando di mantenere viva l’attenzione sul dramma dell’apartheid di genere in Afghanistan, offrendo così uno spaccato intellettuale e umano della condizione femminile in questo contesto.

Un dialogo necessario per il futuro

L’evento è reso possibile anche grazie alla collaborazione fra l’Associazione Culturale Heraldo e la Cantina di Monteforte ed è patrocinato dal Comune di Monteforte. Moderato da Arianna Baldi, giornalista di Nigrizia, l’incontro si preannuncia come un importante momento di confronto, riflessione e testimonianza. L’evento, che si terrà in un contesto storico come il Palazzo Vescovile di Monteforte, rappresenta un’occasione unica per ascoltare voci autorevoli che spaziano dall’esperienza sul campo di Schiavulli alla profonda analisi culturale e letteraria di Meneghini.

In un periodo in cui la condizione femminile in Afghanistan continua a essere al centro del dibattito internazionale, l’evento mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovendo la conoscenza e la consapevolezza su una realtà spesso dimenticata. Un invito al dialogo e alla solidarietà, affinché le storie di oppressione possano trasformarsi in testimonianze di speranza per le generazioni future. L’appuntamento promette di essere un momento decisivo per approfondire tematiche fondamentali per i diritti umani e l’uguaglianza di genere in un contesto globale in continua evoluzione.

Foto da Unsplash di Farid Ershad

(C) RIPRODUZIONE RISERVATA