Le tecnologie energetiche rinnovabili, con particolare riferimento alle Cleantech, come energia solare, batterie e veicoli elettrici, rappresentano ormai il motore strategico della transizione ecologica e della futura crescita economica globale. Padroneggiare queste tecnologie significa guidare il nuovo modello di sviluppo mondiale da una posizione di vantaggio.

La Cina appare destinata a ricoprire il ruolo di leader mondiale del cambiamento, e gran parte dell’attenzione di politici e media è concentrata sul capire in che modo i possibili dazi sulle importazioni statunitensi, annunciati da Donald Trump, potrebbero influire sulla competizione globale nel settore.

Molti media e politici temono che le azioni di Trump possano ostacolare le esportazioni cinesi di tecnologie sostenibili, infliggendo un grave danno all’economia verde.

UN Comtrade. Export cinese 2024

Secondo i dati UN Comtrade, l’agenzia dell’ONU per il commercio internazionale, gli Stati Uniti rappresentano il 15% delle esportazioni totali della Cina. Sebbene l’import statunitense dalla Cina sia significativo, i prodotti Cleantech incidono solo per il 4%.

Da un articolo recentemente pubblicato su Dialogue Earth, il sito di un’organizzazione indipendente con sede a Londra dedicata al giornalismo ambientale, emerge un’interessante analisi dettagliata. Questa è stata elaborata dai ricercatori Lauri Myllyvirta e Hubert Thieriot, utilizzando i dati forniti da UN Comtrade.

Come si può dedurre dai grafici sulle esportazioni cinesi di prodotti Cleantech, gli Stati Uniti (linea arancione) rappresentano per Pechino un mercato di nicchia, mentre circa il 50% dei prodotti viene destinato ai Paesi del Sud del mondo (linea verde).

UN Comtrade, evoluzione export cinese Cleantech in diversi Paesi

Il Sud del mondo rappresenta l’area in cui la domanda sta crescendo più velocemente. Tra il 2010 e il 2015, il 70% delle installazioni solari e il 50% di quelle eoliche a livello globale si concentravano nelle economie sviluppate, inclusa l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Nel 2023, queste percentuali sono scese a poco più del 20%.

I grafici riportati di seguito mettono in evidenza i Paesi che hanno mostrato il maggiore incremento nelle vendite di impianti solari ed eolici durante il periodo compreso tra il 2020 e il 2024. Questi dati illustrano chiaramente le tendenze di crescita nei settori delle energie rinnovabili, fornendo un quadro dettagliato delle nazioni che hanno investito di più in queste tecnologie sostenibili.

L’Australia è l’unico paese sviluppato a rientrare nella classifica dei primi dieci importatori di tecnologia eolica cinese. I cinque principali importatori di tecnologia eolica dalla Cina sono tutti paesi in via di sviluppo: Sudafrica, Egitto, Brasile, Uzbekistan e Cile. Allo stesso modo, i cinque mercati in maggiore crescita per il solare sono Arabia Saudita, Pakistan, Uzbekistan, Indonesia e India.

Secondo il World Energy Outlook dell’International Energy Agency (IEA), entro il 2030 i Paesi in via di sviluppo conquisteranno il 70% del mercato globale del solare fotovoltaico e il 60% di quello dell’eolico e dello stoccaggio delle batterie.

UN Comtrade Crescita Export cinese solare e eolico. Principali paesi importatori

Diverso è il discorso per i veicoli elettrici e le batterie. Le auto elettriche statunitensi non sembrano suscitare particolare interesse per il mercato cinese, mentre, quando si tratta di batterie e sistemi di accumulo energetico, sono proprio gli Stati Uniti e l’Unione Europea a dipendere fortemente dalla produzione cinese.

Un Comtrade Crescita Export cinese auto elettriche e batterie, Principali Paesi importatori

Le batterie rappresentano un elemento fondamentale per milioni di veicoli elettrici (Electric Vehicles) e dispositivi elettronici venduti ogni anno in tutto il mondo. In questo ambito, la Cina detiene una posizione dominante, controllando circa l’85% della capacità produttiva globale e gran parte della filiera di approvvigionamento delle materie prime.

Come evidenziato dal grafico elaborato dalla IEA, la Cina domina sia nell’estrazione che nella lavorazione (refining) dei minerali critici utilizzati per le batterie. È particolarmente dominante nella grafite e detiene tra il 60% e l’80% della capacità mondiale di raffinazione di litio e cobalto. Particolarmente significativa è la situazione del cobalto: la maggior parte del minerale viene estratta nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), ma la sua raffinazione avviene principalmente in impianti cinesi.

IEA. Estrazione e raffinazione materiali critici. Principali Paesi operatori

L’interesse per l’importazione di tecnologie pulite negli Stati Uniti sembra crescere significativamente, con una domanda sempre più forte da parte degli americani, specialmente per prodotti innovativi come le batterie avanzate. Questo fenomeno si manifesta in maniera più evidente rispetto all’offerta proveniente dalla Cina, suggerendo una preferenza per soluzioni tecnologiche capaci di soddisfare le esigenze locali e promuovere una maggiore sostenibilità.

Considerata la limitata rilevanza del mercato statunitense per l’industria cinese, si può concludere che l’imposizione dei dazi voluta da Trump non causerà danni significativi ai produttori cinesi. Al contrario, questi ultimi saranno stimolati a rafforzare la loro presenza in aree del mondo dove la domanda registra una crescita più rapida. Per quanto riguarda le Cleantech, saranno dunque gli americani a sostenere il peso di prezzi più elevati.

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