L’arte della tarsia lignea, una forma espressiva di nicchia che ha raggiunto straordinari livelli di eccellenza durante il Rinascimento italiano, merita di essere valorizzata e raccontata con maggiore attenzione. Da oltre dieci anni, l’Associazione Culturale Quinta Parete di Verona si dedica a preservare e promuovere questa tradizione attraverso un progetto culturale unico e innovativo: la Rassegna Nazionale degli Intarsiatori Lignei Italiani.

L’iniziativa ebbe origine a Verona dieci anni fa, durante una mostra personale del Maestro intarsiatore Francesco Lazzar nella suggestiva cornice della Sala Birolli. Fu in quell’occasione che il curatore Federico Martinelli e l’artista concepirono l’idea di radunare intarsiatori contemporanei per dar vita a un ambizioso progetto espositivo. Nacque così una rassegna nazionale che, nel corso degli anni, ha attraversato numerose città italiane, ospitata in luoghi di grande prestigio e valore storico: il “Castello di Desenzano” (BS), “Palazzo Crepadona” a Belluno, “Enaip Factory” a Cantù, la “Sala degli Alabardieri” a Cremona, il “Palazzo della Gran Guardia” a Padova, la “Sala Birolli” a Verona, le “Sale delle Pietre” a Todi, il “MUTA – Museo Bottega della Tarsia Lignea” a Sorrento, la “Torre Mirana” a Trento e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano (SI).

Nel panorama della tarsia lignea, nessuno aveva mai intrapreso un progetto così audace e strutturato: «Una novità che si distingue sia per la portata nazionale sia per i contenuti proposti. Le numerose opere esposte negli ultimi anni hanno dimostrato come questa tecnica sia stata capace di evolversi, mantenendo il passo con le altre forme d’arte visiva fino ai giorni nostri. Le mostre hanno accolto tarsie che rappresentano soggetti tradizionali – paesaggi, nature morte, scene sacre e ritratti – accanto a interpretazioni moderne, prospettive audaci e linguaggi iconografici vibranti, che spaziano dal Futurismo all’Astrazione, dalla Metafisica a opere contemporanee. Veri e propri pannelli decorativi, concepiti come autentici quadri», evidenzia il curatore Martinelli.

Sull’onda del successo del progetto, Martinelli lancia una nuova iniziativa: Fra Giovanni da Verona: a 500 anni da te, un omaggio al più grande maestro dell’intarsio di tutti i tempi. Fra Giovanni, monaco olivetano benedettino, trovò la sua formazione spirituale nella chiesa di Santa Maria in Organo a Verona, dove lasciò esempi straordinari dell’arte rinascimentale: celeberrimi il Calendario per il cero pasquale, il Coro, il Leggio porta corali e la Sacrestia, tutti decorati con intarsi e intagli di eccezionale pregio.

La mostra, concepita come un progetto itinerante, attraverserà le città in cui il monaco operò: Verona, Siena, Napoli e Lodi. Si propone come un percorso approfondito, volto a stimolare il dibattito artistico su una tecnica tanto affascinante quanto ancora poco conosciuta. L’esposizione metterà in dialogo le tarsie di artisti legati al progetto nazionale con quelle di maestri del Novecento ormai scomparsi, rivelando come la spiritualità intrinseca nell’arte di Fra Giovanni possa essere reinterpretata e valorizzata in chiave contemporanea.

La mostra non si limita a omaggiare il passato, ma si arricchisce di opere ispirate a tematiche contemporanee, dimostrando un vivo interesse nel raccontare l’attualità attraverso questa antica forma d’arte, proprio come fece fra Giovanni tra il 1490 e il 1520. L’evento include inoltre conferenze e laboratori didattici gratuiti, offrendo un’occasione unica per esplorare il mondo della tarsia lignea, con l’obiettivo di preservarne e valorizzarne la tradizione. «In questi dieci anni, ogni mostra è stata una preziosa opportunità per approfondire la conoscenza della tarsia, sia rinascimentale che moderna. Le nostre conferenze hanno toccato numerose città italiane e i nostri artisti hanno ricevuto riconoscimenti anche in prestigiose sedi istituzionali europee», evidenzia Martinelli.

Il ciclo espositivo prenderà il via a Verona il 15 marzo alle ore 16:30 con una messa cantata dedicata a fra Giovanni da Verona. La celebrazione, officiata da Don Romano Gaburro, vedrà la partecipazione straordinaria del baritono Paolo Canteri e dell’organista Umberto Forni. Subito dopo, si svolgerà l’inaugurazione della mostra che metterà in luce le creazioni di artisti contemporanei. La straordinaria cripta di Santa Maria in Organo, impreziosita da tarsie, sculture, intagli e arredi storici, offrirà una cornice di rara bellezza, rendendo l’evento ancora più memorabile. La manifestazione, ideata in occasione del cinquecentenario della morte di fra Giovanni, continuerà dal 15 marzo al 27 luglio 2025, arricchendosi di numerose iniziative collaterali volte a celebrare il suo lascito artistico e culturale.

Il progetto si arricchisce di un catalogo con importanti contributi dedicati all’artista rinascimentale. Per la realizzazione del catalogo sono stati coinvolti storici dell’arte, letterati, studiosi e teologi, con l’obiettivo di sottolineare l’unicità dell’opera di fra Giovanni e metterla in dialogo con la contemporaneità.

Accanto al curatore e storico dell’arte Federico Martinelli, che ne è l’autore principale, contribuiranno ad arricchire la pubblicazione i testi di Francesco Lazzar, Pierluigi Bagatin, Walter Giacopuzzi, Don Roberto Donghi, Ambra Giglio, Paola Tessitore e Mauro Abbate. Alle oltre quaranta pagine di testi si alternano le opere di fra Giovanni a quelle dei contemporanei Carlo Alfarano, Silvano Archetti, Alberto Bernardi, Arturo Biasato, Erica Biscarini, Marcello Buccolieri, Carletto Cantoni, Sereno Cordani, Bruno De Pellegrin, Nino Gambino, Lino Giussani, Francsco Lazzar, Giuseppe Mazo, Massimo Milli, Carlo Nicoletti, Duilio Negroni, Daniele Parasecolo, Silas Kopf, Aldo Tomelleri e Luca Vicentini.

La mostra sarà presentata anche in altre città: presso la “Chiesa dell’Angelo” di Lodi (12 – 23 aprile 2025), l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore a Siena (10 maggio – 21 settembre 2025) e il Complesso Museale di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli (27 settembre – 15 dicembre 2025). L’esposizione, volutamente itinerante e gratuita, seguirà le aree geografiche in cui il monaco ha operato, partendo dalla città di Verona. Un anno di celebrazioni che non si limiterà alle esposizioni e alle conferenze, ma si arricchirà grazie alle attività di diffusione e organizzazione di iniziative curate dalle varie sedi ospitanti.

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