La compagnia dell’ateneo scaligero Teatro a rotelle rilancia insieme al dipartimento di Lingue e letterature straniere il festival teatrale Festivabìlia, che da domani proporrà una seconda edizione piena di appuntamenti e spettacoli coinvolgenti.

Negli spazi dell’università di Verona e al teatro Camploy andranno in scena spettacoli proiezioni e incontri di divulgazione e di public engagement rivolti agli studenti e alla cittadinanza.

“Il teatro delle abilità potenziali” – questo il focus del festival, che proseguirà fino al 4 dicembre, includendo così anche la Giornata mondiale della disabilità del 3 dicembre – trae spunto da storie ed esperienze apparentemente lontane tra loro ma capaci di allargare lo sguardo sull’idea preconcetta che abbiamo della disabilità. Una connotazione che non è soltanto fisica, ma che può coinvolgere diverse forme di perdita anche a livello psicologico e sociale.

Domani la storia di Ciccio Speranza al Camploy

Festivabìlia, che gode del patrocinio del Comune di Verona e della collaborazione dell’Esu, si inserisce all’interno del progetto di eccellenza “Inclusive Humanities” del dipartimento di Lingue e letterature straniere, che ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione nella ricerca e nella didattica e abbattere le diversità sociali, culturali, economiche sia all’interno sia all’esterno dell’università. L’iniziativa ha ottenuto per la seconda volta da parte del Ministero dell’università e ricerca il riconoscimento di “dipartimento di eccellenza” con un finanziamento quinquennale di circa 6,5 milioni di euro.

La rassegna si aprirà venerdì 8 novembre alle 21, al Teatro Camploy, via Cantarane 32, con lo spettacolo “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza”, messo in scena dalla compagnia Les Moustaches di Bergamo. Il testo originale è di Alberto Fumagalli, la regia di Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli; aiuto regia sarà Tommaso Ferrero.

Il secondogenito di una famiglia contadina aspira a liberarsi dalla quotidianità ottusa e patriarcale in cui vive. Ciccio è un sognatore che non si arrende, nonostante il suo desiderio sia di diventare ballerino, sebbene la sua sia una stazza imponente.

Giovedì 14 novembre alle 20.30, sempre al Camploy, si terrà il secondo spettacolo “Spazio dentro. Storia di un cortile”, a cura di Marta Marchetti e Arianna Punzi, con la regia di Simonetta De Nichilo. Parteciperanno, inoltre, gli studenti e le studentesse della facoltà di Lettere e filosofia e di Architettura dell’università La Sapienza di Roma.

Spazio alle “rotelle” dell’immaginazione

Venerdì 22 novembre alle 16.30 nell’aula T.1 del polo Zanotto sarà proiettato il film “I mille cancelli di Filippo”, con la regia di Adamo Antonacci. Alla proiezione saranno presenti il produttore Alessandro Salaorni e il padre di Filippo, Enrico Zoi.

Mercoledì 4 dicembre alle 21 si torna al Teatro Camploy per lo spettacolo “In principio era la rupe” realizzato dall’associazione Teatro a rotelle dell’università di Verona. La regia è di Nicoletta Vicentini e Jana Karšaiová.

La compagnia Teatro a rotelle è nata nel 2016 grazie alla sinergia tra un gruppo di studentesse e studenti, l’Ufficio inclusione e accessibilità, la regista teatrale Nicoletta Vicentini e il docente Massimo Salgaro del dipartimento di Lingue e letterature straniere. Oggi la compagnia conta circa 20 partecipanti uniti dalla voglia di fare teatro e divertirsi mescolando giocosamente le proprie abilità potenziali. Infatti le “rotelle” del nome non si riferiscono soltanto a un aspetto della disabilità, ma soprattutto a quelle del cervello, che devono essere sempre in movimento per dare spazio alla creatività e all’immaginazione.

da sx Manuel Boschiero, referente per l’inclusione e l’accessibilità del dipartimento di Lingue e letterature straniere, la regista Nicoletta Vicentini, Massimo Salgaro, referente Inclusive Humanities, Viviana Veronesi, vicepresidente dell’associazione Teatro a rotelle, la direttrice del dipartimento di Lingue e letterature straniere Roberta Facchinetti, l’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia, e Giorgio Gugole, direttore dell’Esu Verona.

Il programma prevede anche la mostra fotografica “E tu?” curata da Rossella Terragnoli e Francesca Castagnini. allestita nella corte centrale del polo Santa Marta e visitabile fino al 4 dicembre. Gli scatti esposti vogliono indagare il binomio affettività e disabilità.

Tutti gli eventi e gli spettacoli sono ad ingresso libero e gratuito. Per maggiori informazioni, può esser utile consultare la pagina dedicata sul sito dell’università di Verona.

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