In Europa sono molte le città che già da anni hanno scelto di limitare la velocità degli autoveicoli a 30 km/h. Alcune anche in Italia, tra cui Bologna, “Città 30” dall’inizio del 2024.

È tempo ormai di tirare qualche somma. La riduzione della velocità a 30 km/h, là dove la norma è stata applicata, ha portato vantaggi? Pare proprio di sì, e non pochi. Secondo uno studio condotto in 40 città europee l’applicazione del limite di velocità ha ridotto gli incidenti stradali del 23%, ma soprattutto ha diminuito il numero di persone ferite e decedute rispettivamente del 38 e 37%.

Già solo questi dati, dovrebbero convincere i Sindaci di tutte le città ad applicare subito il limite dei 30 km/h. È troppo importante la vita umana. Da tener presente anche la risoluzione del 22 giugno 2021 del Parlamento europeo che ha confermato la volontà di ridurre a zero la mortalità da incidenti stradali entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di una riduzione del 50% entro il 2030 rispetto alla situazione pre-pandemia.

In ambito urbano il maggior numero di incidenti

L’ISTAT ci ricorda che il maggior numero di incidenti non avviene nelle autostrade e nemmeno sulle statali, bensì proprio nelle aree urbane. Infatti il 73,1% degli incidenti si verifica in città, con il 44% delle vittime ed il 69,7% dei feriti. Pertanto, è necessario intervenire prioritariamente nelle aree urbane se si desidera raggiungere l’obiettivo.

Ma la riduzione degli incidenti non è l’unico risultato del limite dei 30 km/h. Significativa è anche la diminuzione degli inquinanti del -18% oltre che del consumo di carburante del -7%. In termini di riduzione dell’inquinamento acustico e di congestione stradale i risultati sono più modesti, ma ad ogni modo positivi. Quel -2% di intasamento stradale smentisce colore che, con il limite dei 30 all’ora, pronosticavano il blocco totale del traffico in tutta la città. Molte ricerche, ma anche i dati empirici, mostrano invece che una minore velocità rende la circolazione più fluida.

Anche i primi dati relativi a Bologna “Città 30”, mostrano dati coerenti con quelli della ricerca europea. Sono, infatti, diminuiti gli incidenti più gravi del 38% e la mortalità del 33%. Inoltre sempre a Bologna sono stati rilevati un calo del traffico veicolare e una riduzione dell’inquinamento da traffico urbano. Verona sembra restìa a diventare “Città 30”, benché varie Zone 30 siano state create in alcuni quartieri, ma senza ottenere risultati evidenti, forse per il minor impatto, anche psicologico, che queste hanno sugli automobilisti.

Non solo meno velocità, anche meno auto

Da sola la limitazione della velocità a 30 km/h non basta a rendere le nostre città più vivibili. E’ un problema complesso, come complessa è la struttura delle nostre città. Verona ad esempio, ha un centro storico modellato sugli schemi dell’epoca romana. Fuori dall’ansa dell’Adige troviamo l’urbanistica medioevale, con le sue mura e fortificazioni, e poi ancora le grandi caserme del periodo asburgico. Più esternamente le periferie, cresciute in fretta, nel dopoguerra, con edifici e viabilità pensate quando di auto ce n’erano veramente poche e la vita cittadina era tutt’altra cosa.

Dato il contesto, è chiaro che per migliorare la qualità della vita in città é necessario anche ridurre la quantità di auto in circolazione. Allo scopo bisogna agire su più fronti, come ad esempio con un più efficiente servizio di trasporto pubblico urbano ed interurbano e con una diffusa rete di piste ciclabili. Sarà automatico per gran parte dei cittadini passare dall’auto ai mezzi pubblici o alla bicicletta (oggi anche con pedalata assistita), quando si renderanno conto che questi mezzi sono più comodi ed economici.

Non ultimo sono da rivedere i servizi a disposizione dei cittadini, riducendo la necessità di doversi spostare di tanti chilometri per incombenze che si potrebbero risolvere nel proprio quartiere. È la cosiddetta Città 15 minuti”, pensata per essere policentrica, accessibile e sostenibile. Per adesso tutto questo è utopia, ma molto si può cominciare a fare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA