Treeology e Theology sono parole nuove frutto di un esperimento: pensare l’albero, dall’inglese tree, iniziando dalla teologia per provare a riflettere sulla connessione, esistente fin dal principio, tra noi, Dio e gli alberi.

Di questo si parlerà domani, martedì 17 settembre alle 20.45, in Sala Morone del Convento di San Bernardino in occasione della presentazione del libro Treeology Theology – In connessione: noi, Dio e l’albero (Gabrielli editore) scritto dalla teologa e pastora emerita dell’Unione cristiana evangelica in Italia Elizabeth Green che nell’occasione dialogherà con Cristina Simonelli, teologa e docente di Storia della Chiesa Antica. Entrambe fanno parte del Coordinamento delle Teologhe Italiane.

Green è stata Burns Fellow all’Università di Otago (Nuova Zelanda) e visiting professor presso il Seminario battista internazionale di Rüschlikon (Svizzera), la Facoltà valdese di teologia (Roma) e la Pontificia Università Lateranense.

Si occupa soprattutto di teologia, femminismo e genere. Oltre a quest’ultimo titolo, ha pubblicato con la Claudiana anche Padre nostro? Dio, genere e genitorialità (2015), Un percorso a spirale (2020), Dio, il vuoto e il genere (2023) e, insieme a Cristina Simonelli, Incontri (San Paolo, 2019) mentre con Selene Zorzi e Simona Segoloni Ruta ha dato alle stampe Sorelle tutte (La Meridiana, 2021).

Attraverso il simbolismo delle Scritture

La teologa Elizabeth Green presenterà il suo ultimo libro in Sala Morone, nel convento di San Bernardino.

Sensibilità ecologica, responsabilità teologica e un pensiero eco femminista sono le direttrici che animano questo testo, ricco di spunti di riflessione capaci di orientare lo sguardo verso orizzonti più ampi per cercare di osservare e indagare la realtà attraverso altri strumenti di consapevolezza.

È, forse, anche grazie all’ecologia e al rinnovato interesse che suscita nelle persone di diverse generazioni e sensibilità se sempre di più ci si rende conto di essere parte di un tutto oltre all’individualità del singolo.

Sentirsi e considerarsi parte di qualcosa di più grande e complesso significa andare oltre l’individualità, oltre la possibilità di considerare l’individuo superiore cercando di cambiare prospettiva, paradigma di riferimento.

Tutto questo, sottolinea Elizabeth Green, coinvolge anche la teologia e il modo di pensare alla relazione esistente tra Dio e la creazione. Da qui l’idea di provare a leggere questa relazione partendo dall’albero, sentito come elemento significativo non solo nella vita materiale ma anche spirituale. Il simbolismo che lo caratterizza nelle Scritture, e non solo, è il punto di partenza di questo esperimento.

La prospettiva eco femminista

Questo libro nasce anche grazie a una prospettiva eco femminista intesa come corrente di pensiero nata intorno agli anni Settanta che si inserisce, a sua volta, all’interno del femminismo intersezionale. Ecco allora che lo sfruttamento della natura interseca, a livello simbolico e sociale, il dominio maschile sulle donne.

Si ha, quindi, la possibilità di riflettere sulla relazione tra donne e natura con approcci e sfumature differenti, talvolta contrastanti perché alla base si ha a che fare con la complessità che può emergere anche dalla lettura del testo sacro e della tradizione teologica.

Donna, dea, albero

Treeology Theology – In connessione noi, Dio e l’albero (Gabrielli editore) è l’ultima pubblicazione della teologa Elizabeth Green.

Partendo dalla tradizione biblica dell’albero della vita, collocato all’inizio nel giardino dell’Eden e alla fine nella città celeste, e riflettendo sulle tante associazioni simboliche tra donna, dea e albero il libro di Elizabeth Green esplora i modi in cui Dio e gli alberi sono stati declinati nelle Scritture, indaga la relazione tra albero, vita e conoscenza, sottolinea l’interconnessione e l’interdipendenza tra entità offrendo chiavi di lettura che possono mettere in discussione un modo di pensare tradizionale.

La possibilità che viene offerta dalla teologia femminista ed eco femminista è quella di andare oltre il pensiero dualista, che tende a separare la realtà attraverso categorie e opposizioni, ad esempio sacro e profano, cercando di sviluppare una pensiero ecologico che sia in connessione totale con il pianeta. Un’opportunità questa per provare a vedere la realtà e le cose che ci circondano con uno sguardo differente.

Significativo e importante l’impegno che donne come Green portano avanti da tempo ricordando come il femminismo possa avere molte voci e molte correnti e un modo per sottolineare come anche la teologia si debba intendere sempre di più quale disciplina aperta al confronto, al dialogo e alla costruzione di prospettive.

Foto di Ocean rahan su Unsplash.

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